Bruxelles – Claudio Borghi prova a convincere anche Pierre Moscovici, che gli replica gelido: “Guarda che ti seguo su Twitter…”. Il siparietto avviene a margine della Settimana interparlamentare sul semestre europeo a Bruxelles, il tema è l’ipotesi di uscita dall’euro indicata da Borghi “qualora le politiche fossero totalmente contro l’interesse di un Paese”, Francia compresa. Il Commissario va oltre e non lo prende sul serio, sapendo che sul tormentone dell’euro, il presidente della commissione bilancio è spesso smentito anche dal suo partito.
Del resto, per il leghista è stata una giornata come al solito movimentata, scandita dalla stroncatura rifilatagli dal Movimento 5 Stelle. “Alle prossime europee saremo il primo partito, avanti alla CDU”, certifica davanti ai cronisti Borghi, auspicando l’ingresso del M5S “in un gruppo fortemente eurocritico guidato dalla Lega, che potrebbe cambiare gli equilibri”. Desiderio subito soffocato dalla replica del presidente della commissione politiche UE della Camera, Sergio Battelli che esclude ogni ipotesi. “Ci spiace dover contraddire continuamente Claudio Borghi ma lui parla a titolo personale e, sistematicamente, è smentito”. Per Battelli i due partiti alle Europee faranno “campagne elettorali diametralmente opposte, lo abbiamo sempre detto e non mi risulta che qualcuno abbia cambiato idea”.
Toni simili quelli del vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo che si trova costretto a “smentire le ipotesi dell’onorevole Borghi”, motivandole con un diverso progetto “alternativo alla destra e alla sinistra, una nuova famiglia che rappresenti quel cambiamento vero di cui l’Europa ha bisogno”. Forse scottati dall’alleanza per Palazzo Chigi, i Cinquestelle ora si chiamano fuori dalla carica sovranista. “Europropositivi e non eurocritici”, è il senso del manifesto presentato la scorsa settimana, per un’Europa di “vera solidarietà, più vicina ai cittadini, con il rafforzamento della democrazia diretta e partecipativa”. Una direzione opposta rispetto al progetto dei sovranisti che poggia su basi diverse. “Pronti a discutere su singoli temi – conclude Castaldo – ma in termini di alleanze procediamo senza esitazioni sul nostro progetto”.