dall’inviato
Strasburgo – Rivedere la sostenibilità della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione non serve. La Commissione europea boccia l’operato del governo italiano sulla Tav, perché un documento di analisi della convenienza della realizzazione dell’opera c’è già, ed è sulla base di questo che è stato dato il via libera al finanziamento europeo dell’infrastruttura. E’ quanto spiega il commissario per i Trasporti, Violeta Bulc, nella risposta scritta all’interrogazione degli europarlamentari del PD presentata a fine 2018.
“La Commissione ritiene che una nuova analisi costi-benefici relativa a questo progetto non sia attualmente necessaria”, scrive Bulc. “Il progetto è stato selezionato in seguito ad una procedura di valutazione che ha avuto esito positivo”. La commissaria ricorda che la decisione relativa alla sovvenzione concessa “è stata presa tenendo conto, tra gli altri fattori, dell’esito positivo dell’analisi costi-benefici presentata dall’Italia e dalla Francia nel 2015”.
Dalla risposta che arriva dall’esecutivo comunitario si deduce la contrarietà all’operato del governo Conte, che sta ora rimettendo in discussione l’opera. Da qui l’invito dell’eurodeputata dal PD Mercedes Bresso, tra i firmatari dell’interrogazione, a fare marcia indietro.
“Il governo cambi idea, la smetta di raccontare storie”. Anche perché, ricorda Bresso, “non esiste alcuna alternativa ferroviaria” al passante ferroviario Torino-Lione, che “non è un corridoio italo-francese, ma europeo”.
Bresso ricorda che attualmente il traffico merci tra Italia e Francia è pari a 44,1 milioni di tonnellate all’anno, il 93% delle quali viene trasportata su strada e solo il rimanente 7% via rotaie. Realizzare la Tav permetterebbe quindi di ridurre la congestione del traffico stradale e autostradale, ridurre le emissioni, e ridurre i costi di trasporto.
A proposito di soldi: a detta di Bresso stoppare quest’opera avrebbe costi per l’Italia. “L’unica penale europea è la perdita di fondi” prevista fino al 2030, anno in cui è programmato il completamento dei lavori, e il rischio di “avvio di contenziosi per la restituzione di fondi già erogati”.
Al progetto, ricorda Bulc nella sua risposta, “è stato assegnato un cofinanziamento pari a 813 milioni di eurio, che sarà versato in diverse rate in base all’avanzamento del progetto”.