Bruxelles – Il numero di richieste di protezione internazionale nei Paesi Ue è tornato ai livelli pre-crisi. L’Ufficio europeo per il sostegno all’asilo (EASO) certifica nei dati di fresca pubblicazione che l’Ue non vive più in emergenza. Nel 2018 sono state presente 634.700 richieste di asilo in Europa. Una cifra pari al 10% in meno a quella del 2017, “in diminuzione per il terzo anno consecutivo” e che complessivamente riporta “approssimativamente” le domande di aiuto ai livelli pre-2014, quando nell’Ue vennero inoltrate 641mila domande.
Circa il 4% di tutte le domande presentate nel 2018, pari a 25.388 richieste inoltrate, riguarda minori che si dichiarano non accompagnati. La maggior parte di loro ha proviene da Gambia e Vietnam.
I siriani restano la comunità di richiedenti asilo più numerosa. Nel 2018, rileva l’EASO, circa 74.800 domande di protezione internazionale sono state presentate da nazionali del Paese mediorientale. Numeri comunque in calo di un quarto (-24%) rispetto ai dati del 2017. Non solo. Attualmente più di una richiesta di asilo su dieci è siriana, quando nel 2014 e nel 2015 questo dato superava le quattro richieste su dieci.
Afghani (45.300) e iracheni (42.100) subito dopo i siriani. Questi tre principali paesi di origine rappresentano il 26% di tutte le domande nel 2018. Tra i primi dieci paesi di origine figurano anche Pakistan (5%), Iran, Nigeria, Turchia, Venezuela (4% ciascuno ), Albania e Georgia (3% ciascuno).
Nel 2018 gli Stati membri dell’Ue hanno emesso circa 593.500 decisioni di prima istanza nel 2018, per l’EASO “un significativo 40% in meno rispetto al 2017”.