Strasburgo – Oggi la Commissione europea ha deciso di registrare un’iniziativa dei cittadini europei dal titolo “Vogliamo una regolamentazione più intelligente delle sigarette elettroniche!”.
L’iniziativa si prefigge di “creare una normativa su misura che distingua chiaramente i prodotti del fumo elettronico da quelli del tabacco e dai prodotti farmaceutici”. Gli organizzatori invitano la Commissione a “garantire una nuova legislazione [sulle sigarette elettroniche] basata sul rispetto obbligatorio di norme rigorose in materia di qualità dei prodotti, sicurezza e fabbricazione, nonché su pratiche commerciali responsabili che garantiscano la tutela dei giovani”.
La decisione della Commissione europea di registrare l’iniziativa riguarda unicamente l’ammissibilità giuridica della proposta. In questa fase la Commissione non analizza il merito.
La registrazione dell’iniziativa avrà luogo il 20 febbraio 2019, data dalla quale decorrerà il periodo di un anno che gli organizzatori avranno a disposizione per la raccolta delle firme a sostegno. Se l’iniziativa riceverà un milione di dichiarazioni di sostegno in almeno sette Stati membri nell’arco di un anno, la Commissione dovrà reagire entro tre mesi. Essa potrà decidere di dare o meno seguito alla richiesta e, in entrambi i casi, dovrà giustificare la sua decisione.
Prevista dal trattato di Lisbona come strumento per consentire ai cittadini di influire sul programma di lavoro della Commissione, l’iniziativa dei cittadini europei è stata istituita nell’aprile del 2012 con l’entrata in vigore del regolamento riguardante l’iniziativa dei cittadini che attua le disposizioni del trattato.
Una volta registrata ufficialmente, l’iniziativa dei cittadini europei consente a un milione di cittadini provenienti da almeno un quarto degli Stati membri dell’UE di invitare la Commissione europea a proporre un atto giuridico nei settori di sua competenza.
Per essere ammissibile, l’azione proposta non deve esulare manifestamente dalla competenza della Commissione di presentare una proposta di atto legislativo e non deve essere manifestamente ingiuriosa, futile o vessatoria né manifestamente contraria ai valori dell’Unione.