Bruxelles – Alstom-Siemens, adesso è ufficiale: questo matrimonio non s’ha da fare. Dopo giorni di indiscrezioni che lasciavano intendere uno stop alla transazione, la Commissione europea ha bocciato la proposta di fusione tra le due compagnie, perché le misure proposte come rimedio alle modifiche di mercato non sono sufficienti a fugare i dubbi dell’Antitrust comunitario sulle conseguenze per concorrenza e mercato dei trasporti.
Così come proposta, l’intenzione dei tedeschi di Siemens di rilevare l’italiana Alstom “avrebbe danneggiato la concorrenza nei mercati dei sistemi di segnalamento ferroviario e dei treni ad altissima velocità”, rileva il commissario per la Concorrenza, Margrethe Vestager, annunciando la bocciatura del piano. “Le parti non hanno offerto rimedi sufficienti per affrontare tali preoccupazioni”.
L’esecutivo comunitario ritiene che una simile concentrazione ponga seri problemi per la concorrenza nel settore dei sistemi di segnalazione e del trasporto ad alta velocità. Nel primo caso “non rimarrebbe alcuna concorrenza”, sottolinea Vestager. Mentre per il materiale rotabile ad altissima velocità, si ritiene che l’operazione proposta avrebbe ridotto il numero di fornitori rimuovendo uno dei due maggiori produttori di questo tipo di treni. In sintesi, “l‘entità risultante dalla concentrazione avrebbe ridotto in modo significativo la concorrenza e danneggiato i clienti europei”.
La responsabile dell’Antitrust comunitario respinge al mittente le critiche di quanto vedono in questa decisione una decisione politica. Quando si parla di concorrenza, chiarisce Vestager, “non si presuppone che si agisca in modo politico, ma dobbiamo basarci sui fatti”. E i fatti dicono che “il pacchetto di rimedi proposto non è adeguato”. Oltretutto “spetta alle parti interessate proporre rimedi”. Una sottolineatura che serve a chiarire chi è responsabile per cosa.