Bruxelles – “Promuovere una nuova cultura della protezione dei dati”. Questo è il programma di lavoro per il 2019 del Garante europeo per la privacy, l’anno, afferma l’Annual management plan, “che sarà il più importante dell’attuale mandato dell’Autorità”.
Il capo dell’Agenzia europea per la protezione dei dati (EDPS) ha iniziato ad illustrare il piano di lavoro in Italia, a Roma, spiegando che “bisogna instaurare una cultura della protezione dei dati e le istituzioni hanno un ruolo fondamentale. Un corretto approccio a questa materia darà competitività sul mercato a coloro che capiranno che investirvi sarà chiave in futuro in termini di fiducia, ma anche di ritorno economico”, ha dichiarato Giovanni Buttarelli, intervenendo oggi al convegno “Consapevolezza e Responsabilizzazione – Etica, accountability, effettività ed efficacia: la rosa dei venti del GDPR”, che si è svolto presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio a Roma.
Buttarelli, che qualche giorno fa ha ricevuto il prestigioso premio europeo Privacy Champion Award di EPIC (Electronic Privacy Information Center), che va a chi si distingue particolarmente nel campo della tutela dei diritti fondamentali nella privacy e nella protezione dei dati, ha spiegato che “l’Italia ha una forte storia in questa materia e deve assolutamente creare un Made in Italy nel settore della protezione dei dati. Mostrare così la parte migliore del nostro paese, la sua creatività è le sue competenze”.
Secondo il Garante europeo “il Garante italiano ha fatto del suo meglio, pur trovandosi nella difficile posizione di risultare troppo paternalistico. Chi adesso si trova a essere titolare del trattamento sta dimostrando di essere in difficoltà per tutta una serie di ragioni: la materia è più complessa, ha preso piede il business delle consulenze che – denuncia Buttarelli – si rivelano non corrette o inutili. Le istituzioni devono essere più presenti e agire da facilitatrici per instaurare questa cultura della protezione dei dati”.