Bruxelles – Che succede in Europa? Le finanze pubbliche dell’Italia sono più in ordine di quelle della Germania? Impossibile da credere, eppure secondo l’Eurostat, anche se di poco, il settore pubblico italiano risulta meno esposto a crediti deteriorati di quello tedesco. Numeri alla mano, se in Italia la quota di prestiti che il governo fa fatica a vedersi restituiti è pari allo 0% del Pil, in Germania questo valore è pari a circa lo lo 0,2%.
Piccole soddisfazioni di fronte a chi, da sempre, professa la sostenibilità dei conti e il rigore di bilancio. Italia meglio della Germania, per una volta. Anche se, rileva Eurostat, i dati relativi ai governi locali “non sono disponibili”. Questo non rende possibile un paragone vero con i tedeschi, però il dato del 2017 mostra comunque un’Italia esempio di eccellenza.
Confrontato con il resto d’Europa il Paese risulta uno dei migliori. Certo, dall’altra parte c’è la consapevolezza che le banche italiane sono quelle con uno dei volumi più alti di crediti deteriorati, detenuti tutti dai privati. Questa è ciò che preoccupa in Europa e nell’Eurozona. Però almeno a livello governatico si rischia meno che altrove, e pure questo è un fatto.
A livello comunitario resta la Slovenia lo Stato membro con il più alto livello di crediti deteriorati nel settore pubblico, pari al 4% del Pil. Dietro seguono Portogallo (1,3%) e Cechia (1,1%). Il dato ceco, sottolinea l’istituto di statistica europeo, si riferisce principalmente ai prestiti delle banche di sviluppo nazionali classificati nelle amministrazioni pubbliche e ai prestiti intergovernativi.