Bruxelles – “Sì, mi sono candidato”. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani conferma che ambisce ad un secondo mandato alla presidenza del Parlamento europeo, con la nuova legislatura che si aprirà formalmente il 2 luglio prossimo con l’italiano comunque seduto nello scranno più alto come presidente provvisorio, così come prevede il regolamento.
Se il Partito popolare europeo, come dicono tutti i sondaggi, resterà il primo gruppo parlamentare a Strasburgo, il presidente uscente ha buone possibilità di mantenere il suo incarico. Ma i futuri equilibri dopo il voto di maggio sono ancora molto incerti, i deputati britannici che lo hanno sostenuto alla prima elezione non ci saranno più, e bisognerà vedere se l’appoggio dei liberali e dei conservatori restanti potrà essere sufficiente. Nell’ultima elezione il tradizionale patto di alternanza con i socialdemocratici su ruppe, e ci fu una concorrenza tra Tajani e Gianni Pittella, vinta dal primo. E’ probabile che nel nuovo Parlamento invece sarà necessario ricompattare le forze tradizionali ed allora la strada per Tajani si farebbe in salita.
Tajani spiega la sua candidatura “proprio perché serve un’Europa più equilibrata, dove ci sia una forte presenza italiana, non contro altri, ma per creare un clima di maggior collaborazione che possa portare beneficio a tutta l’Europa, compresi i sessanta milioni di cittadini italiani”. Il vice presidente di Forza Italia rivendica di avere “una visione della politica europea che dovrebbe avere l’Italia, che non coincide con la politica europea che ha questo governo e che non è neanche la politica di un rassemblement radical-chic che piace a certi ambienti del Partito Democratico”.