Bruxelles – La più grande sconfitta di un governo nella storia della Gran Bretagna. E’ finito così il voto sull’accordo per la Brexit presentato al Parlamento dalla premier Theresa May: 202 a favore e 432 contro (tra i quali quasi 120 conservatori), una differenza di 230 voti, oltre ogni aspettativa, ben oltre al peggior risultato di un governo del regno, che risale al 1924 quando l’esecutivo britannico allora in carica fu sconfitto con 166 voti di differenza.
Dunque ora c’è la più grande incertezza sul quel che potrà accadere, in Parlamento non c’è nessuna maggioranza per nessuna opzione. May, con grande flemma, ha riconosciuto che “è chiaro che i parlamentari non sostengono questo accordo”, invece sembra che sosterranno il voto di fiducia chiesto dai laburisti e che si terrà domani. Questa è l’unica certezza, almeno nelle ore a ridosso del voto. Ma non è chiaro quanto questa fiducia potrà durare, e a che prezzo. Certo May da questa sera è forse altre che la premier più sconfitta nella storia, anche la più debole. Se resta in sella è solo perché il suo partito, praticamente esploso in mille pezzi, non ha la forza di sostenere un leader diverso, e promette per lunedì la presentazione di una nuova proposta.
Il Paese è diviso, il Parlamento è diviso, il futuro è nebuloso e questo preoccupa molto anche a Bruxelles, dove al momento non c’è intenzione di cedere a un cambiamento dell’accordo bocciato stasera. Il presidente della Commissione europea ha reagito immediatamente al voto con un Tweet nel quale ha “preso nota con dispiacere” del risultato, ed ha chiesto “con urgenza” che la Gran Bretagna “chiarisca la sua posizione al più presto possibile, il tempo è praticamente finito”.
I take note with regret of the outcome of the vote in the @HouseofCommons this evening. I urge the #UK to clarify its intentions as soon as possible. Time is almost up #Brexit https://t.co/SMmps5kexn
— Jean-Claude Juncker (@JunckerEU) January 15, 2019
Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, sembra invece cercare di rinvigorire la forza dei sostenitori del “no-Brexit”. “Se un accordo è impossibile, e nessuno vuole un no deal, allora chi alla fine avrà il coraggio di dire quel è l’unica soluzione possibile?”, afferma in un Tweet questa sera.
If a deal is impossible, and no one wants no deal, then who will finally have the courage to say what the only positive solution is?
— Charles Michel (@eucopresident) January 15, 2019