Bruxelles – L’agricoltura è donna, e parla italiano. Il ‘made in Italy’ fatto di sapori, aromi ed eccellenze ha tanti segreti, e uno di questi è l’elevata presenza femminile nel settore. L’Italia è il primo Paese dell’area euro per numero di dirigenti donne di aziende agricole, ben 361.420, secondo l’ultimo censimento Eurostat diffuso oggi.
Il primato tricolore, è bene sottolinearlo, si limita alla sola area euro. Nell’Ue è la Romania il primo Paese per numero di manager femminili (1.147.670), seguita da Polonia (415.270) e poi proprio dall’Italia, secondo i dati riferiti al 2016. I numeri mostrano comunque un fenomeno in crescita. Rispetto al 2013, anno dell’ultimo rilevamento, le direttrici d’azienda agricole nel Belpaese sono cresciute (+63.400) più dei principali concorrenti. Addirittura il dato romeno ‘più leggero’ di 43.120 imprenditrici.
La classifica in cifre percentuali cambia, e di molto, la fisionomia europea. Anche se in generale nell’Ue il dirigente d’impresa rimane, anche per il comparto agricolo, squisitamente maschile, qualcuno inverte tendenze e culture. Nel 2016 il 72% dei gestori delle 10,5 milioni di tenute nell’Ue risultata di sesso maschile. Il dato europeo del 28% di donne alla guida dell’azienda viene però capovolto nei Paesi baltici, dove si attesta al 45% e avvicinandosi alla parità di genere. Scarsa invece la presenza femminile in Paesi dove nell’immaginario si pensa che le donne abbiano da tempo avuto successo nella battaglia per la parità, come Olanda (ultima) o Danimarca.