Roma – La dieta mediterranea è la migliore dieta al Mondo del 2019. Lo certifica lo statunitense U.S. News & World Report, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori.
La nostra dieta ha battuto quella Dash (letteralmente Dietary Approaches to Stop Hypertension) che prevede di abbondare nel consumo di frutta e verdura di stagione, cereali integrali, latticini magri e proteine soprattutto derivanti da carne bianca. e la dieta cosiddetta flexariana, vegetariana all’80% ma che non elimina completamente la carne. Dunque: al primo posto la dieta mediterranea, al secondo la Dash, al terzo la flexariana. quindi, al quarto posto la dieta mind, che unisce la dieta mediterranea con quella dash. A seguire la storica dieta ipocalorica Weight watchers.
La dieta mediterranea ha vinto la sfida tra 41 diverse alternative con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete. “Il primato generale della dieta mediterranea – precisa la Coldiretti in una nota in cui non nasconde la soddisfazione – è stato ottenuto grazie al primo posto in ben cinque specifiche categorie: prevenzione e cura del diabete, mangiare sano, benefici per il cuore, componenti a base vegetale e facilità a seguirla”.
L’apprezzamento mondiale per questo tipo di alimentazione fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno
“Si tratta – rimarca la Coldiretti – di un ulteriore riconoscimento per la dieta mediterranea che è un tesoro del made in Italy che ha consentito all’Italia di conquistare con ben il 7% della popolazione, il primato della quota più alta di ultraottantenni in Europa davanti a Grecia e Spagna, ma anche una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale ed è pari a 80,6 per gli uomini e a 85 per le donne”. Un ruolo importante per la salute che è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco il 16 novembre 2010.
“Il nuovo riconoscimento rappresenta – conclude la Coldiretti – una risposta ai bollini allarmistici fondati sui componenti nutrizionali che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. Un marchio infamante che favorisce i prodotti artificiali e colpisce già oggi ingiustamente le confezioni di extravergine made in Italy, il prodotto simbolo della dieta mediterranea”.