Bruxelles – La procedura per deficit eccessivo non andrà avanti, per ora. Ma l’Italia resta sorvegliato speciale per quanto riguarda politiche economiche e conti pubblici. Il collegio dei commissari europei ha dato il suo via libera all’accordo raggiunto dalla Commissione con il governo italiano sulla manovra, e attenderà gennaio, quando dovranno essere presentate le carte dettagliate e complete a Bruxelles, per esprimere il giudizio definitivo.
Per il momento il passo indietro deciso dal governo Conte e presentato dallo stesso presidente del Consiglio dei ministri ha sortito gli effetti auspicati. L’Europa consentirà all’Italia di fare una politica un po’ più espansiva di quello che avrebbe dovuto. Accettata dunque la proposta di produrre un deficit nominale del 2,04% in rapporto al Pil (giù dal 2,48% come previsto nella nota di aggiornamento al Def), che l’Italia si impegna a portare all’1,8% nel 2020 e all’1,5% nel 2021.
La crescita sarà rivista dall’1,5 all’1 per cento per il 2019 e il peggioramento del deficit strutturale, quello al netto delle componenti volatili dell’economia, passerà da un originario 0,8% a zero.
La Commissione europea chiedeva all’Italia correzioni e l’Italia ne trova per 10,25 miliardi di euro, che arriveranno in parte dall’aumento delle tasse nel settore dei giochi e attraverso il pagamento di un’imposta sui servizi digitali. Tutte misure che saranno contenute nella manovra così come annunciato da Conte in Senato. A ciò si aggiungono i tagli alle pensioni d’oro attraverso l’eliminazione dell’indicizzazione all’aumento dei prezzi che di regola scatta ogni anno. Più in generale sono previsti tagli alla spesa per sette miliardi di euro spalmati su più voci. Di questi tagli 1,5 miliardi di euro scatteranno per il capitolo immigrazione. Ma la tagliola scatterà anche su cultura e sanità.
L’Italia esulta, ma la Commissione avverte: la situazione non cambia di molto. Quella trovata “non è la soluzione ideale”, spiega il commissario per l’Euro e i mercati finanziari, Valdis Dombrovskis. La politica italiana “non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani”. Nell’immediato, però, “ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente”. Pierre Moscovici è stato più morbido: “L’Italia sta a cuore all’Europa e all’area euro, che esce rafforzata da questo risultato positivo. Dimostra che le regole Ue ci sono e funzionano”. L’Italia resta dunque sorvegliato speciale.