Lussemburgo – Secondo la Corte dei conti europea, i criteri di finanziamento europeo alle organizzazioni non governative devono essere più trasparenti. La Corte osserva che i dati raccolti sui fondi UE impiegati da ONG non sono uniformi e che la Commissione non dispone di informazioni complete, specie per reti di ONG internazionali e per progetti a gestione indiretta, per i quali la mancanza di informazioni disponibili ostacola i controlli sulle spese.
“L’UE è il principale fornitore di aiuti a livello mondiale e le ONG spesso svolgono un ruolo essenziale nell’erogare tali aiuti. Ma i contribuenti dell’UE devono sapere che il loro denaro è versato ad organizzazioni definite in modo appropriato e che la Commissione dovrà risponderne in toto”, ha dichiarato Annemie Turtelboom, il membro della Corte responsabile della relazione.
Le organizzazioni non governative sono attori importanti nell’esecuzione del budget dell’Ue. Si stima che, nel periodo 2014-2017, in molti settori d’intervento dell’UE, dagli aiuti umanitari e allo sviluppo, alla protezione dell’ambiente alla ricerca, la Commissione abbia impegnato 11,3 miliardi di euro, demandandone l’esecuzione ad organizzazioni senza finalità di lucro. Di questi, la quota più significativa (5,4 miliardi, ossia il 50% dell’ammontare destinato alle ONG) è stata assorbita dal capitolo di budget “Ruolo globale dell’Europa” in cui si contabilizza l’impegno delle istituzioni europee allo sviluppo sostenibile e agli aiuti umanitari.
La Corte ha valutato le modalità con le quali la Commissione europea identifica le ONG, l’utilizzo dei fondi UE da parte delle ONG e se la Commissione abbia reso disponibili queste informazioni in modo trasparente.
La Corte avverte che il sistema attualmente utilizzato per classificare le organizzazioni come ONG non è affidabile e che la Commissione europea non dispone di informazioni sufficientemente dettagliate su come viene speso il denaro.
Per gli auditors di Lussemburgo, inoltre, la selezione dei progetti diretti da ONG è in genere trasparente, ma i diversi servizi della Commissione non gestiscono uniformemente le sovvenzioni concesse da terzi, e le procedure di selezione delle ONG applicate dagli organismi dell’ONU sottoposti ad audit non sono state sempre trasparenti, sebbene la Commissione in genere fornisca dati sugli aiuti umanitari e sugli aiuti allo sviluppo rispettando i princìpi di trasparenza internazionali.