Bruxelles – Dalle parole ai fatti. Il Parlamento europeo assegna la registra ucraino Oleg Sentsov il premio Sacharov per la libertà di pensiero. Un riconoscimento dalla forte valenza politica, visto che l’uomo, 42 anni, si è schierato apertamente contro la Russia e l’annessione della Crimea. Una presa di posizione che è già costata la reclusione al cineasta, accusato dalle autorità russe di attività terroristiche per aver organizzato missioni umanitarie a sostegno dei soldati ucraini, fornendo loro generi alimentari e medicinali nonché assistenza per l’evacuazione delle loro famiglie dalla regione occupata dalle forze russe.
“Sentsov viene premiato per la sua protesta pacifica contro l’annessione illegale da parte della Russia della Crimea, sua terra natale”, spiega il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, nell’attribuire il premio al regista. Il riconoscimento è stato ritirato dalla cugina Natalya Kaplan, in presenza dell’avvocato di Oleg Sentsov, Dmitriy Dinze. “Oleg Sentsov – continua Tajani – con il suo coraggio, gli scioperi della fame, la sua prigionia, rappresenta il simbolo della lotta per la libertà dei prigionieri politici detenuti in Russia e nel resto del mondo”.
L’iniziativa dell’Ue rischia di alimentare ulteriori tensioni tra Bruxelles e Mosca. Oltretutto la consegna del premio ad un esponente anti-russo arriva alla vigilia di un vertice dei capi di Stato e di governo che con ogni probabilità rinnoverà per altri sei mesi le sanzioni già decretate contro Mosca per il mancato rispetto degli accordi di Minsk, firmati il 5 settembre 2014 con l’obiettivo di porre fine ai combattimenti nell’est dell’Ucraina.
L’Ue dunque fa pressione e mostra i muscoli contro il gigante euro-asiatico. Resta da capire come la federazione russa e il suo presidente, Vladimir Putin, reagiranno a decisioni che a Mosca senza dubbio verranno considerate come ostili. A ottobre il primo ministro russo, Dimitri Medvedev, aveva già ribadito che le sanzioni dell’Ue danneggiano l’Unione europea, e che continuare lungo questo strada porta ad un vicolo cieco, e che le risposte russe “potrebbero essere molto diverse a seconda della situazione”.