Roma – “Non andrò a Bruxelles con il libro dei sogni ma con lo spettro completo del progetto riformatore del governo: mi confronterò sui numeri, consapevole che la manovra risponde a esigenze del Paese ma entro i vincoli europei”. Giuseppe Conte non molla e in vista dell’incontro di domani con il presidente della Commissione Juncker rilancia.
“Se populismo significa ridurre lo iato tra popolo e elite – ha detto alla Camera il premier – rendendo il compito della rappresentanza realmente aderente alla tutela degli interessi rappresentati, rivendichiamo di essere populisti”.
“L’interlocuzione con l’Ue è fondamentale. In queste settimane non ho mai interrotto i canali del dialogo, ho lavorato per avvicinare le posizioni e per spiegare la coerenza della manovra e gli effetti virtuosi nel medio periodo sul tessuto economico e sociale”, ha aggiunto il premier. Per Conte “occorre superare un rigorismo miope che pretende di combattere un’instabilità con misure che finiscono per favorirla. L’Europa deve perseguire un rapporto equilibrato tra riduzione e condivisione del rischio”.
Conte ha spiegato che “accanto alle misure a sostegno di lavoratori e imprese” la manovra contiene le “risposte urgenti ai bisogni dei cittadini” con misure “di equità sociale necessarie e sostenibili. E se siamo costretti a uno scostamento del deficit non è a cuor leggero ma per realizzare gli obiettivi” chiesti dai cittadini con “prepotente urgenza”. Per il premier gialloverde è arrivato il momento di dire basta “al rigorismo miope che pretende di combattere l’instabilità con misure che finiscono per favorirla”.
Conte ha quindi rilanciato ancora sul dialogo con Bruxelles ricordando che “siamo nel mezzo di un confronto serrato che confidiamo leale e paritario, nell’auspicio che si possa trovare punto di equilibrio e convergenza. Resto fiducioso del buon esito” della trattativa con la Ue, perché “in gioco in questo momento c’è molto di più dei saldi finali ma l’idea stessa di rappresentanza politica, il senso del nostro ruolo e della nostra missione”.