Bruxelles – Il Global compact, il patto Onu sulle migrazioni che dovrebbe essere firmato la prossima settimana a Marrakech, ha sconvolto la maggioranza parlamentare del Belgio in un voto molto teso di questo pomeriggio.
Dopo giorni di acceso dibattito attorno all’intenzione di firmare il patto annunciata all’Onu dal premier, il liberale Charles Michel, che è però osteggiato con decisione dai soci di maggioranza del governo, gli autonomisti fiamminghi della N-VA, oggi in Commissione Esteri della Camera si è formata una “maggioranza alternativa” che invita il governo a firmare. L’esecutivo, già traballante, secondo gli osservatori belgi rischia ora di cadere.
A favore della mozione per la sottoscrizione del Global compact hanno votato partiti di maggioranza (i liberali francofoni di MR, il partito del premier, i centristi popolari fiamminghi di CD&V, e i liberali fiamminghi VLD) e di opposizione, i Verdi, sia fiamminghi sia francofoni, i popolari francofoni di CDH e i socialisti fiamminghi SP.A) che hanno anche approvato un emendamento nel quale “chiedono la concertazione” con altri Stati europei per chiarire insieme la portata del patto. I socialisti francofoni si sono invece astenuti, non volendo partecipare a questa maggioranza alternativa. Altre forze politiche minori, che non hanno diritto a votare in Commissione, si sono dette disponibili a sostenere il testo una volta in Aula.
A questo punto, se il testo dovesse passare in Aula, ci si domanda cosa potrà fare il premier Michel: può andare a firmare con un mandato parlamentare diverso e alternativo alla maggioranza che sostiene il governo, con il maggior partito della coalizione fortemente contrario al viaggio in Marocco? Il dibattito tra i politologi belgi è appena iniziato.