Bruxelles – Il Fiscal compact non deve essere inserito nei Trattati europei. E’ la posizione espressa oggi, con un voto ad alta tensione finito 25 a 25, dagli eurodeputati della commissione Economica. Ne dà notizia l’onorevole Luigi Morgano, membro della commissione, alla fine della riunione di oggi: “La Commissione Europea-spiega il parlamentare del Pd- aveva avanzato la proposta di inserire il Fiscal compact nei trattati, ed oggi la commissione Economica, chiamata ad esprimere il proprio parere in merito, respingendo la relazione dell’eurodeputata del Ppe Danuta Hubner ha bloccato la procedura”. Oltre ai socialisti, hanno votato contro i verdi e la sinistra.
“E’ un fatto di estrema rilevanza – continua il deputato europeo – perché impedisce al Consiglio, per ora , di poter integrare il Fiscal compact nei Trattati europei; è il risultato di una lunga iniziativa italiana e dei governi a guida Pd per far uscire l’Europa dalla spirale dell’austerità. Oggiè quanto mai necessario proseguire sulla via della crescita, degli investimenti e dell’occupazione, in particolare giovanile”.
“Sorprendente – conclude Luigi Morgano – nonostante i roboanti proclami di Salvini, l’assenza in commissione dell’europarlamentare della Lega”.
“La battaglia del Pd e dei Socialisti europei ha permesso oggi lo stop della proposta fatta dalla Commissione europea”, rivendica Roberto Gualtieri, presidente della commissione Econ. “In questi anni ci siamo opposti alle rigide politiche di austerità attuate all’indomani della grande crisi. Per questo all’indomani delle elezioni europee abbiamo chiesto e ottenuto l’introduzione della flessibilità nel Patto di Stabilità, e ci siamo opposti all’incorporazione del Fiscal compact nel diritto dell’Unione”.
Secondo Gualtieri “ora occorre proseguire la battaglia per regole migliori e per l’introduzione di un bilancio dell’Eurozona per sostenere gli investimenti e l’occupazione, contrastando le posizioni populiste e antieuropee di Lega e 5Stelle e quelle dei falchi dell’austerità, che peraltro in molti casi figurano proprio tra gli alleati del governo italiano”.
Per il verde Sven Giegold “il parere del Parlamento è un segnale importante: il trasferimento del Fiscal compact nel diritto dell’Ue in una procedura frettolosa è stato fermato, le decisioni tra investimenti pubblici e austerità non devono mai essere prese senza il parere dei Parlamenti”.
Il gruppo della sinistra, Gue, in una nota sottolinea che “l’approvazione di questa proposta avrebbe significato che la camicia di forza dell’austerità sarebbe diventata la legge dell’Ue e degli Stati membri, comportando la perdita di diritti lavorativi e sociali, tagli ai salari e la continua distruzione di servizi pubblici come la salute e l’istruzione. La vera intenzione, con questa norme, è di rendere le politiche neoliberali obbligatorie”.