Bruxelles – La bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione Ue non ha destato sorpresa. Il “no” netto ricevuto oggi dall’Italia da parte dell’esecutivo comunitario era atteso, come attese e poco sorprendenti risultano le reazioni alla decisione del collegio dei commissari, tra chi si dice allarmato e chi, dal governo, resta fermo sulle sue posizioni.
Il presidente dell’Europarlamento non nasconde la sua preoccupazione. “Siamo isolati”, ha constatato Antonio Tajani, sottolineando come lo spread sia stabilmente sopra i 300 punti e la borsa “ai minimi dal 2016”, e nel frattempo “cresce la sfiducia degli imprenditori”. Anche se, va detto, il differenziale di rendimento dei titoli (spread) e la Borsa non sembrano aver risentito troppo del responso della Commissione Ue.
“E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Aspetto anche quella di Babbo Natale”, la reazione del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. “Discuteremo educatamente come sempre abbiamo sempre fatto”, ha aggiunto il vicepremier. “Ci confronteremo. Vado avanti. Se qualcuno vuole convincermi che la Fornero sia giusta non ci riuscirà”. Su Twitter chiede poi all’Europa “rispetto per il popolo italiano” che paga “ogni anno cinque miliardi in più di quello che ci torna indietro”.
Più pacate le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il governo è convinto della validità dell’impianto della manovra: ci incontreremo con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sabato sera e spero che confronteremo le nostre posizioni”. Quanto al differenziale tra Btp e bund tedeschi, “un presidente del Consiglio che non si preoccupa dello spread sarebbe irresponsabile, ma la risposta è continuare a lavorare alle riforme che fanno bene all’Italia e all’Europa. Confido di poter convincere tutti sulla validità di queste riforme”. Quindi affonda il colpo all’apposizione. “L’Ue parla del debito del 2017, quindi quello del precedente governo”.
Francesco D’Uva, capogruppo dei 5stelle alla Camera, ha rimarcato la volontà di non arretrare sulla manovra, e assicura: “Ai cittadini diciamo di non temere, non siamo stati votati per realizzare le stesse politiche distruttive dei vecchi governi”.
D’altro avviso è invece Patrizia Toia, capodelegazione del Pd in Parlamento eurppeo. “Grazie al governo sovranista oggi sono stati annullati i tanti sacrifici fatti dagli italiani dal 2011 per uscire dalla crisi e portare l’Italia a essere un Paese dove gli investitori vogliono mettere i soldi”. L’apertura della procedura di infrazione Ue e la crisi di fiducia che ne deriva, aggiunge, “è un risultato a cui si è arrivati per una scellerata scelta politica di Lega e Movimento 5 Stelle”, che a detta dell’europarlamentare del Pd farà sì che a pagare il prezzo di queste scelte “saranno i cittadini italiani”, soprattutto “i gruppi sociali più vulnerabili”.
Roberto Gualtieri (Pd/S&D), presidente della Commissione per i problemi economici del Parlamento europeo, teme che la manovra giallo-verde aprirà la strada “a nuova austerità che sarà pagata pesantemente da tutti gli italiani”. A suo giudizio “l’incapacità del governo di modulare le misure e di negoziare la flessibilità e l’assurda battaglia del 2,4 indicato come linea del Piave sta determinando pesanti conseguenze sui mercati rendendo più costoso finanziare il nostro debito pubblico e, ora, ingabbierà il paese per almeno cinque anni nei vincoli della procedura di deficit eccessivo, privando l’Italia di quella necessaria flessibilità negoziata e ottenuta dai governi del Pd”.