Bruxelles – Sia chiaro, non sarà una scatola di antibiotici a farti passare il raffreddore. Non serve a nulla, anzi. Eppure sono in tanti a non averlo presente, e al minimo cenno di malanno buttano giù pillole senza neanche pensarci. Senza sapere che a volte, come in questo caso, il rimedio è peggiore del male.
In questo caso, la pillola (antibiotica) non c’è verso di indorarla. 33 mila persone all’anno: sono i morti per resistenza antimicrobica. Un numero grande, troppo grande per non allarmare, soprattutto considerando che molti di questi decessi potrebbero essere evitati. Lo si legge sull’ultimo rapporto dell’Eurobarometro, i cui risultati sono stati pubblicati oggi dalla Commissione Ue, nel corso dell’undicesima edizione dell’European Antibiotic Awareness Day.
Quella antimicrobica è la resistenza di un microrganismo a un medicinale al quale era, inizialmente, sensibile. È un fenomeno normale, ma che viene amplificato in modo esponenziale a causa dell’uso eccessivo e improprio di questi medicinali.
Tra l’altro, la lotta alla resistenza antimicrobica consentirebbe, oltre a una salute migliore, anche grandi vantaggi dal punto di vista economico. In effetti, da stime dell’Ocse emerge che sarebbe possibile risparmiare fino a 4,8 miliardi di dollari l’anno in Europa, America del Nord e Australia.
Stando al documento, nonostante il segnale positivo per cui, nel 2018, l’8 percento in meno degli intervistati ha assunto antibiotici rispetto al 2009 (siamo passati dal 40 al 32 percento), ancora il 20 percento di queste sostanze viene utilizzato per combattere tosse o raffreddore, e il 7 percento di queste è assunto senza alcuna prescrizione medica. I due terzi degli intervistati, d’altronde, non sa che gli antibiotici sono totalmente inefficaci nei confronti di questi sintomi.
“Il sondaggio mostra inequivocabilmente che è necessario educare i cittadini e informarli sulla resistenza antimicrobica. Mi rivolgo a coloro che possono influenzare la prevenzione e il trattamento delle infezioni affinché raddoppino i loro sforzi per combattere questa minaccia”, ha dichiarato Vytenis Andriukaitis, commissario Ue per la Salute.
Entro qualche giorno, il Consiglio Ue darà il via libera per una nuova legislazione europea sui medicinali utilizzati in ambito veterinario e sui mangimi medicati (con antibiotici).