Bruxelles – “Spero che il 20 novembre Marcello Foa si presenti in udienza per spiegare le sue ragioni e consentire di stabilire la verità”. Così ha dichiarato David Sassoli, vicepresidente del Parlamento europeo, a seguito delle dichiarazioni diffamatorie del presidente Rai.
Foa aveva dichiarato in un’intervista per il quotidiano israeliano Haaretz, poco meno di un mese fa, che il magnate ungherese George Soros sia finanziatore di un grande numero di europarlamentari, tra cui l’intera delegazione del Pd. Immediata la risposta di Sassoli, il quale lo ha smentito e citato per diffamazione.
“Mi auguro che Foa sia presente e spieghi le sue accuse. I danni provocati alla mia reputazione – aggiunge Sassoli – sono evidenti e, in modo particolare, riguardano il ruolo che ho svolto per diversi anni come Capodelegazione del Pd a Bruxelles e l’attuale funzione di Vicepresidente del Parlamento europeo con delega alla politica del Mediterraneo e del Medioriente. Essere indicato come finanziato da un magnate della finanza, che neppure conosco né ho mai incontrato, produce un danno a me e all’istituzione che rappresento”, ha affermato.
La procedura di mediazione, data la gravità delle dichiarazioni di Foa, è stata immediatamente depositata e già fissata per il prossimo 20 novembre a Roma.
“Anche tutti i miei colleghi hanno annunciato azioni legali. In questo momento, come presidente di turno di Euromed sono stato incaricato di organizzare la prima missione ufficiale dell’Assemblea dell’Unione dei Parlamenti del Mediterraneo in Israele e in Palestina. Non c’è bisogno di spiegare – continua Sassoli – cosa provochino le parole di Foa riportate dal quotidiano Haaretz e riprese dalla stampa nazionale e internazionale. Considerato che non ha mai smentito le sue affermazioni sono curioso di conoscere quali prove porterà a sostegno della sua tesi”.