dall’inviato
Strasburgo – Unione europea sinonimo di pace, di benessere. L’esatto contrario del termine di ‘distruzione’. Antonio Tajani apre i lavori della sessione plenaria ricordando quell’armistizio che cento anni fa pose fine alla prima guerra mondiale, e non può non richiamare l’attenzione ai valori e alle valenze di un progetto unico. “L’Europa delle Nazioni garantisce stabilità e prosperità, ma guai a considerare irreversibile questo stato di cose”. Un monito, quello del presidente del Parlamento europeo, figlio della storia dell’Europa e degli europei, quella stessa storia “grande maestra ma di cui non sempre riusciamo a cogliere la lezione”. Vero è che dopo la prima guerra mondiale, “venti anni più tardi i nazionalismi portarono i popoli a scontrarsi di nuovo tra loro”, in una seconda guerra anche peggiore della precedente.
Un passaggio doveroso, e voluto. Quello di Tajani è un implicito avvertimento a quanti al giorno d’oggi proclamano nazionalismo, e un implicito invito ai cittadini a prestare attenzione alle ricette che vengono loro offerte e alle scelte che sono chiamata a compiere. Un invito a difendere l’Europa, forse imperfetta, ma indiscutibilmente migliore di un conflitto su vasta scala. “E’ compito di ognuno di noi preservare la memoria storica di quegli avvenimenti”, dice il presidente del Parlamento Ue parlando della grande guerra. “Bisogna ricordare alle nuove generazioni che quell’immane tragedia con cui l’Europa votò sé stessa al suicidio fu il risultato di scontri e contrapposizioni tra popoli”. E scontri e contrapposizioni si trovano anche oggi.
Prima di avviare i lavori dell’Aula il presidente dell’istituzione comunutaria ha quindi reso omaggio delle vittime del maltempo in Italia, sottolineando che l’Unione europea “è pronta a aiutare le popolazioni colpite attraverso il fondo di solidarietà”. Quindi ha invitato tutti a non abbassare la guardia poiché le tragedie oggi italiane sono “un segnale di allarme per tutti quanti noi”, poiché mettono in evidenza come sia “innegabile che questi eventi meteorologici estremi siano conseguenza del cambiamento climatico”, contro cui l’Ue deve lottare.