Bruxelles – I passi avanti dell’Ucraina nell’ultimo anno sono notevoli nella maggior parte dei settori, ma ancora devono essere rafforzate numerose riforme in campo giudiziario e nella lotta alla corruzione.
È quanto evidenziato dall’Association Implementation Report, che controlla i progressi negli impegni presi grazie all’accordo di associazione tra l’Unione europea e l’Ucraina, adottato nel luglio 2017, a mezzo del quale le due parti si sono impegnate in una relazione a lungo termine in tutti i principali settori strategici.
“Il commercio tra Unione europea e Ucraina ha conosciuto un incremento del 24 percento nel 2017, consentendo l’apertura a nuovi mercati per Kiev”, ha dichiarato l’alta rappresentante Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini, sottolineando il fatto che mezzo milione di cittadini ucraini hanno avuto la possibilità di viaggiare in Europa senza necessità del visto (come stabilito dall’accordo del 28 febbraio dello scorso anno, che li esenta dall’obbligo di viaggiare nello spazio Schengen con il visto). “7.200 scambi universitari sono stati inoltre messi in atto nell’ambito del progetto Erasmus+”, ha aggiunto.
Anche Johannes Hahn, commissario europeo per la Politica di vicinato, ha evidenziato i benefici positivi portati dall’accordo. “L’anno scorso l’Ucraina ha attuato riforme importanti, tra cui quella all’assistenza sanitaria, alle pensioni, alla pubblica amministrazione, agli appalti pubblici”, ha evidenziato il politico austriaco. Aggiungendo però la necessità di “mantenere lo slancio intrapreso e rendere irreversibili questi cambiamenti. Non possiamo tornare indietro su questioni come la lotta alla corruzione. Le continue riforme nei settori economico e giudiziario invieranno un segnale forte non solo ai cittadini, ma anche agli investitori nazionali e internazionali e contribuiranno a stimolare la creazione di posti di lavoro in Ucraina”.
Il report rileva in effetti il ritmo più lento con cui vengono portate avanti le riforme nel sistema giudiziario e nelle misure anti-corruzione. Soprattutto nel secondo campo, poche sono state le condanne nei casi che coinvolgevano gli alti livelli istituzionali. A questo riguardo il banco di prova sarà l’istituzione dell’Alto tribunale anti-corruzione. Nel documento è infatti sottolineata la necessità di indagare e sanzionare gli attacchi intrapresi nei confronti degli attivisti della società civile.