Bruxelles – Troppa burocrazia e condizioni economiche poco attraenti. L’Italia dei non-investimenti è tutta qui, in un’infografica che inchioda il Paese di fronte alla proprie responsabilità. A mostrarla Marco Buti, direttore generale per Economia e finanze della Commissione europea, in occasione della conferenza di alto livello ‘Mercato unico come traino per gli investimenti’. Due i fattori ‘tappo’ agli investimenti: le barriere regolatorie e legislative contano quanto quelle dei fondamentali economici (deficit, debito, disoccupazione…). L’Italia è quarta in Europa per eccesso di burocrazia, e quinta per fardello normativo-economico.
Il tessuto nazionale dunque non è dei migliori per attrarre risorse. A parità di legislazione una manovra che mette in dubbio i fondamentali economici del Paese non è un elemento che agevola gli investitori stranieri a operare in Italia. Un dato che emerge dalla slide di Buti, senza che questi entri nel merito delle scelte di politica economica del governo Conte. Le indicazioni possono essere dedotte però dall’immagine. O si migliora il quadro normativo, sburocratizzando il Paese, o si migliorano le condizioni economiche. In ogni caso riforme si rendono necessarie.