Bruxelles – Ritmi di lavoro massacranti, contratti spesso fittizi, paghe da fame, trattamenti disumani. E’ questo il lato insostenibile del ‘Made in italy’, nel docu-musical ‘The Harvest’, opera di denuncia della sfruttamento dei braccianti extra-comunitari nell’Agro Pontino. Girato tra aprile e giugno 2016, diretto da Andrea Paco Mariani e distribuito nel 2017, ‘The Harvest’ (“Il raccolto”, in italiano) è già vincitore all’Argentina Finca Film Festival e del Noida Film Festival in India, e sbarca adesso a Bruxelles. L’europarlamentare Elly Schlein lo porta in Parlamento europeo, dove sarà proiettato mercoledì 7 novembre (Sala A5E2, ore 18), in occasione del dibattito sul problema del caporalato, piaga sociale al centro della pellicola.
Ha ottenuto riconoscimenti e menzioni, ma non chiamatelo fenomeno cinematografico. Il lungometraggio (73 minuti) non nasce per questo. L’obiettivo è un altro: accendere i riflettori sulla parte buia dell’italianità. Raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 12 ore al giorno sotto il sole, senza pausa. L’obbligo di chiamare “padrone” il datore di lavoro, le vessazioni e le violenze di ogni tipo subite quotidianamente. Dover sopportare tutto questo per quattro euro l’ora nel migliore dei casi, con pagamenti che ritardano mesi, e a volte mai erogati, violenze e percosse, incidenti sul lavoro mai denunciati e “allontanamenti” facili per chi tenta di reagire. Eccole le storie degli ‘italiani brava gente’, nelle testimonianze raccolte tra la comunità Sikh del basso Lazio.
In provincia di Latina la comunità indiana conta circa 30mila persone. Gente presente da circa trent’anni e “impiegata per il 70% in agricoltura come braccianti in condizione di grande sfruttamento”, sottolinea Marco Omizzolo, sociologo, ricercatore, giornalista e responsabile scientifico della cooperativa In Migrazione. Nel cast di ‘The Harvest’, Omizzolo sarà presente a Bruxelles per spiegare di persona come all’interno di uno stato membro dell’Ue, che in quanto tale dovrebbe far rispettare i valori fondamentali dell’Unione europea, i Sikh “anziché essere pagati 9 euro l’ora per lavorare 6 ore e mezza per sei giorni, come da contratto provinciale, vengono retribuiti 3 euro l’ora, per lavorare 14 ore al giorno, sette giorni alla settimana”.
Per il suo attivismo Omizzolo è stato vittima di minacce e intimidazioni. Nell’area dell’agropontino la malavita organizzata è forte, e il business dei nuovi schiavi redditizio per l’agromafia. Almeno 21,6 miliardi di euro nel 2016, secondo Eurispes e Coldiretti. Nonostante l’era all’insegna dei mantra ‘gli stranieri rubano il lavoro’ e ‘prima gli italiani’, i forestieri fanno molto più comodo di quello che si pensa, a patto che li si tratti come tali. Andrea Paco Mariani filma e denuncia tutto questo, e lo racconta con una tecnica audace che alterna denuncia a danze tradizionali punjabi. E’ questo l’escamotage adottato per far emergere una determinata realtà altrimenti difficile da portare all’attenzione del pubblico.