Bruxelles – Non può esserci libertà per nessuno, se è minata la libertà dei giornalisti. I mezzi di comunicazione indipendenti e pluralisti sono imprescindibili in un contesto democratico, e a ricordarcelo è la Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti, sulla base della risoluzione 68/163 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ricorrerà il prossimo 2 novembre.
La risoluzione esorta gli Stati Membri ad attuare chiari provvedimenti che sfidino l’attuale cultura dell’impunità. La data è stata scelta a commemorazione dell’assassinio di due giornalisti francesi, avvenuto in Mali il 2 novembre 2013.
“Troppi giornalisti sono vittime di minacce e aggressioni per il semplice fatto di svolgere il loro lavoro”, ha dichiarato l’alta rappresentante per gli Affari Esteri Federica Mogherini a nome dell’Unione europea.
Secondo le cifre ufficiali del direttore generale dell’Unesco (dati del 2016, ndr), durante l’ultimo decennio sono stati uccisi più di 800 giornalisti mentre svolgevano il loro lavoro. Solo l’8 percento di questi casi è stato risolto.
“I giornalisti devono poter lavorare in un ambiente che garantisca condizioni di sicurezza, sia online che offline, senza timore di vessazioni, pressioni politiche, censure o persecuzioni. Un solido sistema giuridico deve proteggere i media e i giornalisti di tutto il mondo, affinché possano svolgere le loro attività in piena indipendenza”, continua Mogherini, ricordando il recentissimo caso dell’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel consolato dell’Arabia saudita di Istanbul.
L’Unione europea, afferma l’alta rappresentante, continuerà “a ricorrere a tutti gli strumenti finanziari e di politica estera di cui dispone al fine di migliorare la qualità del giornalismo” e a finanziare il Centro europeo per la libertà di stampa e dei media (Ecpmf).
“Tutti gli Stati all’interno e all’esterno dell’Unione europea hanno il dovere di rispettare i loro obblighi in materia di protezione della libertà di espressione e della sicurezza dei giornalisti” rafforzando le misure preventive, e mobilitando tutte le parti in causa e istituendo meccanismi nazionali di sicurezza, “in linea con il piano d’azione delle Nazioni Unite per la sicurezza dei giornalisti e la questione dell’impunità”.