Roma – La soglia di sbarramento al 4% per l’elezione degli eurodeputati italiani è un limite ragionevole, rispettoso del principio democratico e dell’eguaglianza del voto. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha giudicato non fondate le questioni di costituzionalità sollevate nei mesi scorsi dal Consiglio di Stato.
I seggi quindi continueranno a essere ripartiti, secondo un sistema proporzionale, tra i movimenti e i partiti politici che hanno ottenuto a livello nazionale almeno il 4% dei voti validi. La Corte ha ritenuto che la previsione di questa limitazione non è manifestamente irragionevole e rientra pertanto nella discrezionalità del legislatore.
L’azione contro il limite minimo per accedere all’Eurocamera fu avviata da Fratelli d’Italia, ma era diventata la speranza per molte piccole forze politiche. In Germania la Corte costituzionale invece abrogò la soglia di sbarramento, che prima era stata posta al 5 per cento e poi abbassata al 3. La soglia è stata introdotta in Italia nel febbraio del 2009 dal Governo Berlusconi a ridosso delle elezioni europee dello stesso anno.