Roma – Mentre in Italia è più che mai acceso il dibattito se rimanere o meno in Europa (anche se il governo continua a ribadire che la partecipazione all’Unione europea e alla moneta unica non sono in discussione), se cambiare l’Ue e come cambiarla, si mettono in discussione i vincoli europei, e si vuole aprire una trattativa, a Montecitorio prosegue quasi sottotraccia il cammino della legge per uscire dalla “sottomissione all’Europa”, modificando la nostra Costituzione. Proposta all’attenzione della commissione Affari Costituzionali, prima firma di Giorgia Meloni seguita dall’intero gruppo di Fratelli d’Italia.
Premessa è che con la modifica del 2001 del titolo V della nostra Carta, in particolare l’art.117, “è stato introdotto il nostro dovere alla sottomissione all’Europa” – questa è l’accusa – là dove si dice che “la potestà legislativa è esercitata… nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario”. Una norma – si aggiunge – che di fatto aprirebbe la strada a tutte le fonti giuridiche europee e quindi non solo i trattati, ma anche “i vincoli derivanti da regolamenti, direttive, decisioni, europee e altre norme”. Insomma, i principi europei si sovrapporrebbero ai principi costituzionali italiani.
E partendo dall’articolo 117 a cascata vengono mesi sotto accusa anche gli articoli 97 e 119.
Ecco quindi la proposta di legge di modifica costituzionale. Una norma “che non è contro l’Europa – assicura Meloni con tutti i suoi deputati – ma per la nostra dignità nazionale e per la nostra libertà”.
Si comincia con l’art.97 abolendo, nella parte che impone alle pubbliche amministrazioni di assicurare l’equilibrio dei bilanci, le parole “in coerenza con l’ordinamento dell’unione Europea”.
Si prosegue con l’art.117, là dove si dice che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, abolendo la frase “nonché dai vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”.
Infine l’articolo 119 della Costituzione, primo comma, sopprimendo la parte in cui si dice che Comuni, province e città metropolitane “concorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento del’Unione europea”.
Obiettivo dichiarato è l’attuazione nuda e cruda del nuovo articolo 81 della costituzione “per come è scritto , e non altro”. E il citato art.81 da parte di Meloni e gruppo FdI – che riguarda un argomento caldo in questi giorni come entrate, spese, indebitamento, legge di bilancio – non fa alcun cenno a vincoli di carattere europeo.