Bruxelles – E’ successo niente, ed è stato un niente importante, se oggi il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk esprime, chiaramente, il suo ottimismo sulla positiva conclusione del negoziato Brexit, spalleggiato dal collega della Commissione Jean-Claude Juncker.
Ieri sera la premier britannica Theresa May ha incontrato i colleghi dei 28, ai quali ha parlato una ventina di minuti “senza avanzare nessuna nuova proposta”, hanno riportato i partecipanti, come ad esempio il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. L’unico tema che sembrava essere stato (appena) affrontato era stato quello di un eventuale prolungamento del periodo di transizione dopo la separazione, ora previsto dal 30 marzo 2019 al 31 dicembre 2021. Ieri notte è finita così, tutti d’accordo su questa ricostruzione.
May stamane era ancora a Bruxelles, per il Consiglio europeo ed evidentemente ci sono stati nuovi ed utili scambi, perché al termine dei lavori Juncker ha annunciato che “il prolungamento del periodo transitorio probabilmente ci sarà, ed è una buona cosa”. Il che vuol dire che ci sono contenuti con i quali riempirlo, ed il lussemburghese ripete di essere “certo che troveremo un accordo, il ‘no deal’ non è una cosa buona per nessuno”. Sui contenuti di una possibile intesa però neanche una parola.
Donald Tusk in qualche modo è andato ancora più avanti, dicendo che “oggi il clima era molto migliore. Sento – si è spinto ad affermare – che siamo molto più vicini ad un accordo”. Poi tenta di ammorbidire la portata delle sue parole, spiegando che “questa sensazione è più emozionale che razionale… ma anche in politica le emozioni contano”.
My remarks following the European Council and #EuroSummit meetings: https://t.co/3E7XtWKgfL#EUCO #Brexit pic.twitter.com/2dYBX78vQC
— Charles Michel (@eucopresident) October 18, 2018
La cancelliera Angela Merkel ha però un po’ raffreddato gli ottimismi, spiegando che “conciliare l’integrità del Mercato unico e l’accordo del Venerdì santo in Irlanda è una sfida intellettuale impegnativa”. Pragmatica, poco emotiva, ma molto realista.
Si torna all’ottimismo con la conferenza stampa di May, quando la premier conferma che “ciò che è emerso ora è l’idea che un’opzione per estendere il periodo di implementazione potrebbe essere un’ulteriore soluzione al problema del backstop in Irlanda del Nord”.
Secondo May “ci saranno altri momenti difficili mentre entrando nelle fasi finali dei negoziati, ma sono convinta che garantiremo un buon accordo, nell’interesse del Regno Unito e dell’Unione europea”.
National briefing #UK by @theresa_may following #EUCO Day 2 "There will be more difficult moments as we enter the final stage of the talks, but I am confident we will secure a good deal" https://t.co/sGxdm1j7FS
— EU Council TV News (@EUCouncilTVNews) October 18, 2018