Bruxelles – Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, assicura che in Italia sui conti pubblici “non vogliamo nessun muro contro muro”, e il confronto tra Roma e Bruxelles sulla legge di bilancio assume difatti più le connotazioni di un dialogo tra sordi. La Commissione europea, nell’attesa lettera di commento alla manovra, mette nero su bianco che il programma nazionale pone non solo “deviazioni significative” dagli obblighi concordati in sede comunitaria, ma addirittura “senza precedenti”. Non per il capo dell’esecutivo italiano, però.
“Noi già dovevamo partire da un riallineamento all’1,2% (del deficit nominale, ndr), più le clausole Iva si andava al 2%. Dal 2% al 2,4% è smentito che si tratti di una deviazione senza precedenti”, la spiegazione fornita dal presidente del Consiglio con tanto di numeri. Peccato che nella lettera fatta recapitare a mano al ministro dell’Economia dal commissario agli Affari economici, si faccia notare come nel 2019 l’Italia avrebbe dovuto garantire una correzione strutturale del deficit dello 0,6%, mentre il governo intende arrivare a deteriorarlo di 0,8 punti percentuali. Da -0,6% a +0,8% per Bruxelles “è una differenza di circa 1,5% del Pil”, un’enormità, “una deviazione senza precedenti” nella storia del Patto si stabilità e crescita.
Conte ragiona sui valori nominali, la Commissione Ue fonda i suoi rilievi sui valori strutturali. Già in partenza non c’è intesa. Se, come annuncia nella conferenza stampa tenuta alla fine del vertice del Consiglio europeo, dopo lo scambio di opinioni tra il ministro dell’Economia e il commissario agli Affari economici intende elevare il dibattito a livello di capi, discutendone direttamente con il presidente della Commissione europea, Conte dovrà sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda dell’interlocutore.
L’Ue ha “serie preoccupazioni”, il capo del governo no. “Mi pare eccessivo dire che la situazione sta precipitando. E’ normale che arrivi la lettera”, dice. E a quanti fanno notare le turbolenze sui mercati, dove il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi (spread) tocca quota 325, il presidente del Consiglio ricorda che “i fondamentali dell’economia italiana sono saldissimi, l’Italia è un soggetto in ottima salute”. Lo stesso che ripeteva Silvio Berlusconi nell’estate del 2011, con l’Italia nel pieno delle tempesta economico-finanziaria. “Confidiamo che conosciuta con attenzione la manovra si possa scongiurare una valutazione negativa” da parte delle agenzie di rating, dice Conte. Fitch e Moody’s però hanno già fatto sapere di essere pronte declassare il rating dell’Italia.