Bruxelles – Un vertice “transitorio”. Non si è rotto il filo, ma ne servirà ancora molto per tessere la tela dell’accordo per la Brexit. Lo spiega il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani incontrando i giornalisti dopo aver ascoltato, insieme ai capi di Stato e di governo dell’Ue, l’ennesimo discorso di Theresa May sul negoziato Brexit.
Alla fine Tajani commenta che quello di oggi è stato “un vertice interlocutorio, da parte di Theresa May non è venuta nessuna sostanziale novità, ma ha assunto i toni, il linguaggio, di chi vuole un accordo,il messaggio è stato più positivo di quello di Salisburgo, e credo ci sia ancora tempo per raggiungerlo”. Non si fa illusioni il presidente del Parlamento, ma ripete di voler essere “ottimista. Non sarà facile – ammette -, ma è possibile trovare un accordo, facendo un passo alla volta”. Prova anche a sbilanciarsi sui tempi quando dice che “ci vorrà ancora qualche settimana”.
Ci sono però dei punti fermi per il Parlamento, senza il cui voto favorevole nessun accordo potrà essere approvato dall’Unione europea. “Sono tre i punti chiave – riassume Tajani -: diritti dei cittadini, quelli europei e quelli britannici, la garanzia che la Gran Bretagna rispetti i suoi impegni finanziari con l’Unione e poi il punto più delicato che è la frontiera irlandese. Noi vogliamo difendere l’Accordo del Venerdì Santo, la pace è un valore indiscutibile, e dunque deve esserci una frontiera assolutamente flessibile tra Irlanda del Nord e Eire”.
Nel suo discorso di quest sera ai leader May ha poi “preso atto” che sul tavolo del negoziato c’è anche la proposta di allungare il periodo transitorio, che attualmente terminerebbe a dicembre 2021. Se se ne dovesse discutere concretamente, ha detto Tajani, “il Parlamento è favorevole a portarlo a tre anni, che poi era la nostra proposta iniziale”. Gli eurodeputati, che seguono con la loro task force il negoziato giorno per giorno, ha poi annunciato Tajani, approveranno entro fine anno una risoluzione sullo stato della trattativa.