Roma – Autoproduzione di energia elettrica: italiani sollecitati a esprimersi. Non un referendum, ma una consultazione pubblica su iniziativa della commissione Industria, commercio, turismo del Senato che ha avviato l’acquisizione di informazioni e valutazioni delle parti interessate in relazione al “sostegno alle attività produttive mediante l’impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica”. L’iniziativa fa seguito all’accordo raggiunto lo scorso giugno tra Consiglio e Parlamento europeo sulla proposta di direttiva per la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili che indirizzerà le legislazioni degli Stati membri dal 2020 al 2030. La nuova direttiva innalzerà l’obiettivo sulle energie rinnovabili al 32 per cento nel 2030 e riconoscerà il diritto all’autoproduzione, autoconsumo e accumulo di energia elettrica. L’intento della nuova normativa è di produrre benefici a sostegno delle attività produttive con ricadute dirette, grazie alla riduzione del costo dell’energia elettrica e al miglioramento della competitività delle imprese, e indirette, attraverso il rilancio della filiera coinvolta e il miglioramento della sicurezza energetica elettrica da fonti rinnovabili per l’autoconsumo in loco avrà un ruolo di crescente importanza.
Sono in sostanza tre i quesiti ai quali rispondere. 1) Il primo riguarda i cosiddetti sistemi di distribuzione chiusi, cioè reti elettriche private che distribuiscono energia all’interno di un sito industriale o commerciale . La normativa europea lascia agli Stati membri la facoltà di attuare o meno tale previsione. 2) il secondo quesito concerne la generazione, l’accumulo e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili all’interno di condomini o altri edifici. 3) Infine pareri sull’ipotesi di aggregazioni di utenti (cittadini, enti locali, piccole e medie imprese) associati per la produzione, l’accumulo e il consumo di energia in forma aggregata. In Italia non esiste una disciplina a livello nazionale, mentre a livello regionale c’è una legge recentemente approvata dalla Regione Piemonte.
La consultazione avviata dalla commissione Industria di Palazzo Madama è aperta a cittadini, autorità pubbliche, imprese, università, centri di ricerca e soggetti governativi e non governativi interessati a esprimersi. La consultazione termina il prossimo 31 ottobre. I contributi saranno presi in considerazione ai fini dell’elaborazione della risoluzione da trasmettere al Governo per il tramite della Presidenza del Senato.
La commissione su questo tema ha svolto nel frattempo una nutrita serie di audizioni: le associazioni dei consumatori, l’Ance, Terna, Enel, Enea, Greenpeace, Anci, Rete imprese, Confindustria, Legambiente, Consorzio biogas
Chi vuole partecipare alla consultazione, deve andare sul sito del Senato (senato.it), cliccare su “relazioni con il cittadini” (si trova in alto a destra) e poi su “consultazioni pubbliche”. Nel caso specifico si apre un link che bisogna compilare in tutte le sue parti.