Bruxelles – Da questa mattina alle 7 sono in corso a Parigi perquisizioni negli uffici del Parti de gauche, la sede di La France insoumise (LFI) e la casa del leader, Jean-Luc Mélenchon.
A quanto si apprende le operazioni rientrano nel quadro di un allargamento dell’inchiesta che ha già coinvolto la leader della destra francese Marine Le Pen, condannata a restituire 300mila euro a causa di un utilizzo illegale dei fondi destinati agli assistenti per gli eletti al Parlamento europeo.
Le indagini condotte dall’Ufficio centrale per la lotta alla corruzione e i reati fiscali sono due: la prima per verificare se i fondi europei per gli assistenti parlamentari sono stati in realtà usati per pagare dipendenti del partito, e la seconda riguarda un illecita gestione dei fondi per la campagna elettorale presidenziale del 2017.
In un video pubblicato su Facebook Mélanchon denuncia una “intimidazione politica” e chiama i sostenitori a manifestare sotto la sede del partito, a Parigi.
https://www.facebook.com/JLMelenchon/videos/1919459821436966/
In una nota Lfi scrive che per quanto riguarda i fondi europei la denuncia verrebbe da un’esponente dell’estrema destra francese, mentre per la campagna elettorale presidenziale “la Commissione nazionale dei conti della campagna ha convalidato il 13 febbraio 2018 i conti di Jean-Luc Mélenchon senza rilevare alcuna irregolarità”.