Bruxelles – “Se accettassimo dei dèrapages rispetto alle regole europee, è vero che in certi Paesi ciò avrebbe come conseguenza che saremmo coperti di insulti e di invettive, perché la Commissione e io stesso siamo accusati, da più governi in Europa e da più gruppi nell’Europarlamento, di essere stati troppo flessibili con l’Italia”. Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in un incontro riservato alla stampa audiovisiva italiana, più volte rimandato negli ultimi giorni e svoltosi questa mattina.
La situazione della finanza pubblica italiana, dice il presidente della Commissione, che sostiene di non voler “drammatizzare”, gli dà comunque “molte preoccupazioni” ma “non abbiamo pregiudizi: ne discuteremo con l’Italia come facciamo con tutti gli altri Paesi”. Juncker ha poi annunciato che avrà un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte questo pomeriggio.
Il presidente della Commissione ha aggiunto anche che non commenterà gli interventi nel dettaglio. “Non ho commenti da fare sulle misure contenute” nella manovra, ha detto, spiegando di “guardare ai risultati in termini di bilancio e saldo”. La questione per Bruxelles è “rispettare gli impegni presi. Quella dei contenuti è un affare italiano, e se dicessimo che siamo contro questa o quella misura ci attaccherebbero. Giudicheremo senza entrare nei contenuti”.
Juncker hai poi detto che sostenere “che io sarei contro l’Italia è un’idiozia. E’ una menzogna”.
“Ho presieduto la conferenza intergovernativa nel 1991 che ci ha condotti verso il trattato di Maastricht e verso l’Unione economica e monetaria – ha ricordato – ho fatto di tutto, quando c’erano delle resistenze molto forti in certi Stati membri, ad avere l’Italia come membro della zona euro fin dall’inizio”. Il presidente della Commissione ricorda: “Ero ministro delle Finanze allora: ho ricevuto i primi ministri e i ministri delle Finanze di almeno otto Paesi europei che non volevano l’Italia. E io ho sempre detto che non volevo l’euro, se l’Italia non fosse stata sulla linea di partenza”.
Secondo Juncker comunque l’Unione Europea non potrebbe sopravvivere senza l’Italia. “Constato che il governo italiano, come la società italiana, oggi esclude del tutto l’uscita dell’Italia dall’Europa. Senza l’Italia – dice il presidente della Commissione – l’Europa non sarebbe più l’Europa: l’Europa ha bisogno dell’Italia, come l’Italia ha bisogno dell’Europa. In tutti gli ambienti politici e non, si esclude l’uscita dell’Italia dall’euro”.