Bruxelles – Le preoccupazioni all’interno Gabinetto britannico crescono con il passare dei giorni. La premier britannica Theresa May ha ieri informato i ministri di gabinetto che è disposta ad accordarsi su un’unione doganale a tempo indefinito, in modo tale da escludere l’ipotesi di un confine “rigido” tra le due parti dell’isola irlandese.
In vista del vertice europeo del prossimo mercoledì 17 ottobre, però, alcuni ministri del Gabinetto chiedono che qualsiasi accordo di questo tipo sia limitato nel tempo: dopo il periodo di transizione fino al 2020, l’auspicio sarebbe infatti per loro quello di un’uscita dall’unione doganale.
Sembra quindi che ancora le discussioni siano aperte, si legge sul Guardian; la sfida, per May, è quella di ‘vendere’ la sua proposta nel modo migliore possibile ai suoi, nell’auspicio di evitare le dimissioni dei membri più ‘euroscettici’. Tra le più preoccupate in merito alla mancanza di un limite temporale nell’accordo, ci sono Andrea Leadsom, leader della Camera dei Comuni, e Esther McVey, segretaria di Stato per il Lavoro e le Pensioni.
Se invece si vuol essere ottimisti basta leggere quanto ha riportato ieri sera il Financial Times, secondo cui sembra che l’accordo sulla Brexit sia pronto: la premier Theresa May, stando alla testata, avrebbe infatti informato il Gabinetto della ‘chiusura’ del documento.
Nonostante quanto si legge sul Ft è sicuramente il caso di aspettare a parlare di ‘closed deal’; d’altronde da Londra, solo pochi giorni fa, non provenivano voci altrettanto positive in merito alle negoziazioni. La Commissione europea, nel frattempo, mantiene il più stretto riserbo in merito alle trattative, non lasciando trapelare nulla su possibili sviluppi. Forse, sospetta qualcuno, Ft si è lasciato un po’ trasportare dall’ottimismo, o dalla voglia di stuzzicare i ministri più riottosi a venire allo scoperto.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in un’intervista pubblicata oggi da Le Monde avverte: “Coloro che puntano tutto su un disaccordo si sbagliano: sarà necessario trovare un accordo. E – annuncia – penso che lo troveremo”.
L’ottimismo su un’imminente svolta nei colloqui Brexit riportati dai giornali però è “probabilmente non ben fondato” e la gente dovrebbe essere realistica riguardo le scadenze, ha detto oggi il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney a Radio Rte freddando gli ottimismi. Tuttavia secondo il ministro esiste la speranza che i negoziatori siano in grado di fare “un grande passo avanti” la settimana prossima: “I team negoziali … si spera abbiano qualche raccomandazione politica da sottoporre ai leader all’inizio della prossima settimana”.
Una cosa è certa: manca pochissimo al vertice di mercoledì prossimo, e nel frattempo ci si aspetta che le trattative tra Bruxelles e Londra si intensifichino notevolmente, continuando, come accade da giorni, praticamente senza sosta. Lunedì si incontreranno invece a Bruxelles i negoziatori Ue degli Stati membri, passando il testimone martedì ai 27 ministri a Lussemburgo. Il 17 ottobre, nel pomeriggio, l’atteso vertice dei capi di Stato e di Governo, che si svolgerà “in una lunga notte”, dicono fonti diplomatiche a Bruxelles