Bruxelles – Mentre l’Unione europea fa previsioni ottimistiche sull’avvicinamento dell’accordo con il Regno Unito, oltre la Manica non sembrano essere dello stesso avviso. Da Downing street, in effetti, provengono voci meno positive rispetto a quelle di sabato scorso del numero uno della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Il presidente parlava proprio, facendo ben sperare, di un “riavvicinamento tra le parti negli ultimi giorni”, ‘riavvicinamento’ di cui non si parla altrettanto ottimisticamente in Uk.
L’Ue ha intenzione di pubblicare mercoledì prossimo una dichiarazione politica in proposito alle relazioni commerciali con la Gran Bretagna: un documento di circa dieci pagine giudicato però inaccettabile, stando al portavoce della premier Theresa May. “Un accordo sull’uscita può essere portato a termine solo di pari passo con l’accordo riguardante le relazioni post Brexit”, ha affermato. “Ci tengo a puntualizzare”, prosegue, “che c’è differenza fra parlare ottimisticamente della prospettiva di un accordo e chiudere un accordo concreto, che includa sia le condizioni del recesso sia la cornice delle future relazioni”.
Attualmente, Londra sembra quindi ritenere altamente improbabile che si riesca a raggiungere un’intesa durante l’incontro programmato per la prossima settimana, ritenendo che “come già detto più volte” sia l’Ue a doversi avvicinare nelle posizioni. “Ci sono ancora grosse questioni di cui discutere, e questo implicitamente sottintende uno spostamento verso Londra da parte di Bruxelles”, ha evidenziato il portavoce, il quale però non fa ulteriori ipotesi sulle tempistiche. Stando a questa versione, tutto sembra ipoteticamente essere rimandato al summit straordinario a novembre.
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, d’altronde, aveva già chiarito che il suddetto summit (previsto per il 17 e 18 del prossimo mese) sarà convocato solo se si reputa possibile concludere un accordo; in altre parole, la prossima settimana dovrebbero essere già chiare le idee in proposito.