Roma – E’ un no grosso così. Anzi è una porta sbattuta in faccia con violenza. L’Europa boccia il Def e si dice preoccupata per le stime su deficit messe nero su bianco dal governo gialloverde di Roma. A firmare lo stop che arriva da Bruxelles sono Valdis Dombrowskis, commissario europeo per la Stabilità finanziaria e Pierre Moscovici, collega deputato agli Affari economici e finanziari, in una lettera di risposta ad una missiva di ieri nella quale il ministro Giovanni Tria illustrava alla Commissione la nota di aggiornamento al Def.
“I target di bilancio rivisti sembrano, ad una prima vista, puntare ad una deviazione significativa dal percorso raccomandato dal Consiglio. Questo è una fonte di seria preoccupazione”, scrivono i commissari nella lettera all’Italia, chiedendo alle autorità di “assicurare che la bozza di legge di stabilità sarà in linea con le regole comuni di bilancio”.
I commissari rilevano che “in base alle stime italiane i nuovi target corrispondono ad un deterioramento del deficit strutturale di 0,8% del Pil nel 2019”, mentre le raccomandazioni della Commissione, “adottate dal Consiglio, Italia compresa, il 13 luglio”, chiedono al Paese “di assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa netta primaria non superi lo 0,1% nel 2019, che corrisponde ad un aggiustamento strutturale di 0,6% del pil nel 2019”. E’ per questo che i nuovi target suscitano “seria preoccupazione”.
I commissari ricordano poi che la valutazione del rispetto delle raccomandazioni del 13 luglio “comincerà una volta che la bozza di legge di stabilità arriverà alla Commissione, cosa che deve avvenire entro il 15 ottobre”. E “ogni scambio formale nel contesto di questa procedura avrà luogo dopo quella data e all’interno delle scadenze previste dalle regole”. Dombrovskis e Moscovici chiudono la missiva ribadendo la “disponibilità ad un dialogo costruttivo”.