Roma – Niente crisi con l’Italia ma i patti si rispettano. Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, fa il pompiere. Ma avverte Roma: pacta sunt servanda, gli accordi presi vanno mantenuti e poi spiega seraficamente che “ogni euro in più per il debito è un euro in meno per i servizi”. Ospite della tv francese Bfm, Moscovici spiega che “se gli italiani continuano a indebitarsi il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale”.
Il futuro tratteggiato dal Commissario Ue non è roseo ma , afferma “voglio continuare il dialogo con le autorità italiane, dicendo che rispettare le regole non è per noi, ma è per loro, perché quando un paese si indebita, si impoverisce”. Ora, spiega Moscovici “è verosimile che il deficit strutturale dell’Italia aumenterà”, e dopo aver valutato la manovra abbiamo “diverse risposte”. Ma “la mia riflessione di stamattina è semplice: non abbiamo interesse a una crisi tra la Commissione e l’Italia”.
Un portavoce dell’esecutivo europeo ha oggi rifiutato qualsiasi commento, dicendo che la Commissione “si esprimerà quando arriverà il testo completo e definitivo, il 15 ottobre. Come faremo per ogni altro Paese membro”.
Quanto alle sanzioni che Moscovici definisce “teoricamente possibili” perché “previste dai trattati” il commissario smorza i toni: “Non sono nello spirito da sanzioni, non lo sono mai stato. Farò in modo, nel mio dialogo con le autorità italiane, che l’Italia resti nello spirito comune” ma “pacta sunt servanda, le regole vanno rispettate, e queste regole non sono stupide: se il debito sale creiamo una situazione instabile”. Intanto Lo spread tra Btp e Bund sale ancora e tocca i 265 punti base. Il rendimento del decennale italiano è in rialzo al 3,13%.
Sulla manovra è arrivato anche il commento di Patrizia Toia (capodelegazione del Pd al Parlamento europeo), che non ha usato mezzi termini: “Altro che abolire la povertà, Di Maio abolisce il risparmio degli italiani e dunque impoverirà ulteriormente il Paese”. L’aumento dello spread, che per Toia era “prevedibile”, “peserà su tutte le aziende che sopravvivono grazie alle linee di credito delle banche e le costringerà a tirare la cinghia lasciando a casa i lavoratori più deboli”. Il governo, in altre parole, non ha “trovato soldi” ma “il modo di aumentare il debito pubblico: con questa mossa inoltre l’Italia torna ad essere il grande malato d’Europa”.
Soddisfatti invece gli europarlamentari pentastellati, secondo i quali “con la manovra del popolo si chiude la lunga era dell’austerity che ha portato solo stagnazione e disoccupazione. Finora i cittadini hanno sempre vissuto le manovre economiche varate dai loro governi con paura e ansia, adesso con il Movimento 5 Stelle la manovra è sinonimo di speranza e riscatto”. Per il Movimento, gli investimenti e le politiche economiche espansive “sono quello che oggi servono a rilanciare un Paese come l’Italia e l’Europa tutta”, e nei prossimi mesi “lavoreremo al Parlamento europeo per affermare questa nuova idea di Europa, una comunità dove gli ultimi vengono messi al posto e dove i privilegi e gli interessi dei potenti vengono cancellati”. Le prossime elezioni europee saranno “un’occasione di rilancio dell’Ue: chi l’ha condotta in un vicolo cieco, allontanandola dalle priorità che dovrebbero esserle proprie, verrà accompagnato alla porta dal voto dei cittadini”, hanno concluso.
(Ha collaborato Caterina Ristori)