Bruxelles – Emergenza monete di rame in Belgio, ma l’Unione non ha intenzione di prestare alcun soccorso. Secondo i quotidiani belgi La Dernière Heure e il gemello fiammingo Het Laatste Nieuws, nonostante le monete da uno e due centesimi scarseggino nel Paese, l’Ue non vuole saperne di dare il via libera alla produzione di monete aggiuntive.
Il portavoce di Fps Finance, Francis Adyns ha confermato: “E’ vero che c’è carenza”, ma “il deficit non è colpa nostra”. È da luglio, sembra, che si sono avvertiti i primi segnali di scarsità, soprattutto da parte degli operatori commerciali.
Secondo Adyns, “la Banca centrale europea ha deciso che per il momento non si dovrebbero coniare nuove monete da uno e due centesimi”. C’è poco da fare, ha proseguito il portavoce di FPS Finance, “dobbiamo accettarlo”.
In Belgio sono stati coniati 860 milioni di monete da un centesimo e 770 milioni di monete da due centesimi. Questi milioni di spiccioli di rame restano tuttavia nascosti, nelle case o nelle borse, e non circolano sul mercato. Non è la prima volta che la minaccia di una carenza delle monetine rosse incombe su Bruxelles. Lo scorso anno, per fronteggiare un’analoga condizione di scarsità, il Paese era riuscito a mettere in circolazione 60 milioni di nuovi pezzi; opzione, questa, che stavolta non è praticabile.
Secondo Adyns, il problema starebbe nel fatto che “l’Unione europea pensa che ci sia un numero sufficiente di pezzi di ricambio disponibili”. E la cosa non stupisce, visto che alla Commissione europea – che pur trovandosi nel cuore della zona europea, la cosiddetta “eurobubble” , fa pur sempre parte della città di Bruxelles – il caffè costa 1 euro e tre centesimi, il che costringe chiunque volesse avventurarsi presso i bar delle istituzioni ad andare in giro con decine di grammi di rame in tasca (ma si può pagare anche con il bancomat).
Al di la di quello che accade entro le mura dei palazzi dell’Ue, l’Unione sembra aver ragione poiché ci sono centinaia di milioni di “ramini” in Europa, che tuttavia vengono utilizzati molto raramente. È fondamentale, quindi, che il Belgio trovi un modo per rimettere in circolazione tutte queste monete scomparse. Il ministero delle Finanze ha fatto sapere che da quelle parti “stanno pensando” a come fare.
Un’opzione potrebbe essere quella di organizzare una campagna nazionale per convincere tutti i belgi a riportare en masse le loro monete rosse in banca. Il ministro dell’economia Kris Peters sta anche lavorando a un disegno di legge che costringerebbe i commercianti ad arrotondare i prezzi.
In Italia, dal 1 gennaio 2018 le monete da 1 e 2 centesimi non vengono più coniate, ma ovviamente quelle circolanti continueranno ad avere valore legale.