Bruxelles – Dopo una riunione nella notte della scorsa domenica, il partito laburista britannico ha annunciato che esprimerà tramite votazione, martedì 25 settembre, il proprio parere riguardo a un secondo referendum sulla Brexit. L’occasione dell’annuncio è la conferenza annuale del partito, che si sta svolgendo in questi giorni a Liverpool: la Brexit, ovviamente, è l’argomento in testa all’agenda.
Il potenziale sostegno dei laburisti ad un secondo referendum sulla Brexit sarà subordinato al fatto che la premier Theresa May non riesca a ricevere il sostegno di cui ha bisogno per il piano Chequers. Secondo una consultazione interna l’86 per cento dei militanti vorrebbe questo secondo voto, che sarebbe sui termini dell’eventuale accordo.
“Nel corso delle conversazioni di domenica notte è emerso un consenso collettivo riguardo all’opposizione ai Tories e al loro approccio ai negoziati sulla Brexit”, ha affermato una fonte interna ai laburisti, “e riguardo al fatto che sia necessario indire nuove elezioni generali il prima possibile, nel caso in cui non venga votato alcun accordo dal Parlamento”. “Se non riuscissimo a tornare alle urne, è beninteso che il partito laburista sosterrà tutte le opzioni rimanenti sul tavolo, anche quella di un secondo referendum”.
Il leader del Labour party Jeremy Corbyn ha detto, lo scorso fine settimana, che appoggerebbe la decisione di indire un altro referendum sulla Brexit nel caso in cui il suo partito dimostrasse un chiaro sostegno per la mossa. Tuttavia, ha chiarito che se un qualsiasi tipo di votazione dovesse aver luogo prima in Gran Bretagna, preferirebbe piuttosto che fosse per le elezioni generali.
Corbyn, in ogni caso, ha sottolineato alla Bbc che “May dovrebbe riferire al Parlamento di quello che è successo a Salisburgo, per poi consentire di valutare le sue proposte per le relazioni con l’Unione europea, in modo tale da discuterne e valutare se queste consentirebbero delle relazioni stabili e forti con essa”.