Bruxelles – Sono pochi, davvero pochi quelli della “Brussels bubble” che vorrebbero il popolare Manfred Weber presidente della Commissione europea, eppure nella bolla la sua presidenza appare come inevitabile. Come una profezia che si autoavvera, anche se la si vorrebbe smentire.
Mancano ancora molti mesi alla scelta, le candidature non sono neanche tutte in campo, ma si sa, se le notizie non ci sono si tenta di anticiparle, ed allora VoteWatch ha fatto il suo sondaggio tra chi si occupa, a Bruxelles, di affari europei su chi preferirebbero e su chi prevedono che sarà il prossimo presidente della Commissione europea.
Per il 76 per cento degli intervistati il presidente verrà dal Ppe, che resterà il maggior partito europeo, e tra i papabili il bavarese Manfred Weber è quello che vincerà la corsa secondo il 39 per cento di loro. Secondo in classifica Michel Barnier, ma lo stallo dei negoziati Brexit non lo premia, e gli impedisce anche di avviare una campagna elettorale e dunque solo il 18 per cento lo vede sulla poltrona più alta del Belaymont. Poi arriva la liberale Margrethe Vestager, stimata commissaria alla concorrenza, con il 12 per cento delle previsioni. Altri nomi non arrivano al 10 per cento.
Però, quando la domanda diventa “chi vorresti come presidente della Commissione?”, i nomi cambiano tanto. Vestager schizza al primo posto con il 35% delle previsioni favorevoli, e il suo compagno di partito Guy Verhofstadt la segue a distanza con il 10 per cento. Poi c’è Barnier, dopo ancora il socialista Frans Timmermans. E Weber? Non è molto stimato, è anche quello con il curriculum più modesto, e dunque è solo sesto, con il 6 per cento delle preferenze, battuto anche dalla verde Ska Keller, al quinto posto con il 7 per cento dei favori.