Bruxelles – Oggi la puntata pilota della webserie PATERS, la prima al mondo che parla di papà. O comunque la prima che parla di papà italiani. O per lo meno la prima che parla di papà italiani emigrati in Belgio. L’idea: una panchina, tre uomini, sei bambini (per ora).
Siamo a Bruxelles, nell’umido cuore d’Europa, in un parchetto urbano dove, mentre i figli giocano, tre papà emigranti italiani si incontrano e danno luogo ad una bella amicizia sostenuta dalla solidarietà maschile, dalla reciproca comprensione paterna e dallo spirito di comunità tipico degli italiani all’estero. La telecamera è fissa sulla panchina e i pargoli sono sempre fuori campo, anche se molto presenti.
Lo stile Paters: un latinismo inglesizzato che sintetizza il melting pot globale e lo scorrere del tempo dall’Antica Roma alla Nuova Europa o molto più semplicemente un titolo che suona bene. In un bianco e nero che ricorda il neorealismo italiano, l’Odio di Kassovitz ma soprattutto evita lo stress da color correction in fase di montaggio, i tre protagonisti, ognuno con le sue peculiarità, parleranno senza filtri di famiglia, di società, di politica, di emigrazione, di donne, di progetti, di storie… insomma diranno un sacco di sciocchezze. Un format semplice come la paternità, semplice come la vita.
Qui c’è la puntata pilota. Chi vuole può sostenere moralmente e soprattutto gratuitamente il progetto iscrivendosi al canale, anche se poi non guarda il video.
Non soldi, ma opere di like.
(Sì, è un comunicato stampa, ma l’ha scritto Francesco Cardarelli, ex autore di Eunews, e dunque glielo lasciamo così, con tanto di firma. I refusi li abbiamo tolti, per essere cortesi)