Bruxelles – “L’unica alternativa al Chequers plan – proposto dal Governo britannico a luglio, ndr – è quella di uscire dall’Unione europea senza raggiungere alcun accordo”. Così ha detto la prima ministra britannica Theresa May nel corso di un’intervista con la Bbc. “Il mio accordo o nessun accordo”, ha affermato la premier, aggiungendo che sia possibile, a suo avviso, “ottenere un buon risultato; ritireremo il piano dai negoziati con l’Unione e lo discuteremo in parlamento. L’alternativa, in ogni caso, sarà quella di non raggiungere alcun compromesso”.
I negoziati sulla Brexit sono giunti al giro di boa sulla mancata individuazione di una soluzione accettabile sulla questione del confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda, stato membro dell’Ue. Il governo inglese vuole uscire dall’unione doganale comunitaria, ma vuole evitare di ricreare un confine ‘duro’ tra le due Irlande.
La soluzione proposta dall’Unione europea riguardo al confine, dovuta al differente status dell’Irlanda del Nord rispetto al resto del Regno Unito (pur facendone parte), è stata respinta da May, in quanto porterebbe a creare un doppio impianto di regole interno allo stesso Regno Unito, andando a costituire una sorta di minaccia a livello economico e costituzionale interno.
Quanto proposto nel Chequers plan è di rimanere nel mercato unico, affiancandolo con un complesso ‘accordo doganale agevolato’, progettato principalmente per scongiurare un ‘duro’ confine in Irlanda.
Nel pomeriggio May ha anche postato una sua spiegazione su Facebook di quanto è stato deciso dal suo governo a Chequers e di cosa, secondo lei, vuol dire lasciare l’Ue. Il problema è che la premier insiste su una proposta già giudicata inaccettabile da Bruxelles, secondo la quale Londra approfitterebbe di ciò che preferisce del mercato unico (ad esempio mantenendolo vivo per le merci, ma non per le persone o i capitali), abbandonando il resto. Il “cerry-picking” che l’Ue ha sempre definito come impossibile.
A lot has been said about the Chequers agreement, the White Paper and what it actually means for Brexit. I want to take a few minutes to explain what the government has agreed, and what this means for us leaving the EU. https://t.co/T96i09mUYx pic.twitter.com/rCswFBlHAc
— Theresa May (@theresa_may) September 17, 2018
Le opzioni presentate dall’Ue sono, ha detto May alla Bbc, inaccettabili: “La prima prevede che il Regno Unito rimanga nel mercato unico e nell’unione doganale”, ma come sottolinea il primo ministro, “sarebbe contrario al parere espresso dal popolo britannico in merito alla Brexit”; la seconda consiste in un accordo di libero scambio, che mantenga l’Irlanda del Nord all’interno dell’Unione e al contempo in Gran Bretagna, portando però ad una “possibile rottura del Regno Unito”. May ha anche respinto un accordo riguardo il confine irlandese proposto la scorsa settimana da un gruppo di ricerca europeo sostenitore della Brexit. “Quello su cui questi accordi sono basati sta spostando il confine. Non risolvi il problema muovendo la frontiera 20 chilometri all’interno dell’Irlanda del Nord, o 20 chilometri della Repubblica d’Irlanda”, ha sostenuto. “Quello che abbiamo fatto è ascoltare la gente dell’Irlanda del Nord”, che “non vuole giungere alla creazione di un confine ‘duro’. E l’unica proposta avanzata per garantire l’assenza di un confine ‘duro’ è il Chequers plan”.
May, concludendo, alla domanda riguardo cosa accadrebbe se il parlamento britannico rifiutasse l’accordo, ha risposto: “Pensa davvero che l’Unione sia in grado di proporre un accordo migliore, arrivati a questo punto?”.