Bruxelles – Il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici lancia un ennesimo appello perché l’Italia smetta di essere “un problema” per l’Europa e si doti di una legge di bilancio “credibile”, cercando di sostenere il lavoro del ministro Giovanni Tria, che ha visto qualche giorno fa a Vienna e con il quale, dice, “lavoro regolarmente, in un clima molto costruttivo. Spero che questo clima resti tale”.
Per il Commissario, in tema di conti pubblici, per Bruxelles “c’è un problema, che è l’Italia”. Moscovici ha parlato durante una conferenza stampa a Parigi, ed ha spiegato che “l’Italia è il tema su cui voglio concentrarmi prima di tutto… L’Italia deve essere credibile, con un bilancio credibile”. Il commissario ha rinnovato la sua fiducia nel ministro dell’Economia: “Ho visto il ministro Tria venerdì pomeriggio a Vienna. Continuiamo a lavorare per una soluzione comune”, ma ha sottolineato anche la responsabilità collettiva dell’esecutivo: “Alla fine non sarà soltanto lui a votare la legge di bilancio, ma tutto il governo”.
Secondo Moscovici le sfide che attendono il Paese “sono ben note: quando chiediamo all’Italia di perseguire il consolidamento fiscale, è perché è nel suo interesse continuare a ridurre il suo debito pubblico molto alto, che pesa molto sulla capacità del Paese di investire a vantaggio dei suoi cittadini e indebolisce la fiducia degli investitori”. Ma il commissario tiene a sottolineare che il consolidamento di bilancio “non significa austerità cieca. Le spese possono essere ridotte laddove sono inefficaci e dare la priorità agli investimenti, le infrastrutture e riforme necessarie per stimolare la crescita e la produttività. L’Europa non ha mai impedito e non impedirà mai all’Italia di farlo”.
“L’Italia è un paese centrale in Europa, un paese centrale nella zona euro, l’Italia è la terza economia più grande nella zona euro, vorrei che gli italiani avessero fiducia in se stessi, che avessero nell’Europa, nel loro ruolo in Europa – ha poi aggiunto Moscovici -. E questo sarà sempre il mio messaggio, a prescindere dalle provocazioni, dall’aggressività, dalle spiacevoli parole di questo o quello, in quanto Commissario europeo non cambierò atteggiamento”.