Bruxelles – Parigi, Roma, Madrid, Barcellona, Amsterdam. Cos’hanno in comune tra loro queste città? Il grande afflusso turistico, e di conseguenza Airbnb, la compagnia attiva nel servizio di ricezione finita nel mirino del Ppe. E’ in particolare l’esponente ceco Jiří Pospíšil ad aver dichiarato guerra al noto e popolare servizio on-line di prenotazione di appartamenti, con due interrogazioni all’esecutivo comunitario nel giro di una settimana in cui si chiede di intervenire contro pratiche commerciali sleali e manipolazione del prezzi degli alloggi.
La prima interrogazione, depositata il 13 luglio, la prende alla lontana. L’europarlamentare dei Popolari ricorda come “negli ultimi anni” i prezzi immobiliari sono “aumentati rapidamente”. Un fenomeno che, lamenta, ha “gravi ripercussioni sui quartieri urbani e rende molto difficile la ricerca di alloggi a prezzi accessibili per una grande fetta della popolazione”. Chiede quindi alla Commissione cosa intenda fare per rispondere al fenomeno.
La seconda interrogazione, depositata il 20 luglio, va invece dritta al sodo con tanto di nomi e cognomi. “Molti esperti concordano sul fatto che il servizio di Airbnb contribuisca all’aumento vertiginoso dei prezzi degli immobili che può essere visto in molti paesi dell’Ue”. Esattamente il fenomeno oggetto della prima interrogazione.
Il ragionamento alla base di tutto questo è semplice. Rendendo disponibili appartamenti a prezzi accessibili, si crea un mercato. Generando un’offerta, si genera una domanda. La proliferazione di case vuote da affittare ai turisti riduce il numero di quelle disponibili all’affitto per residenti. A domanda crescente, la diminuzione dell’offerta di alloggi non turistici comporta un aumento dei prezzi.
Ma non finisce qui. Nell’esortare il team Juncker a esprimersi sulla questione Airbnb, Jiří Pospíšil invita lo stesso collegio dei commissari a esaminare la questione con gli enti locali per ragioni legate al mercato interno. “Che cosa consiglia la Commissione ai comuni più interessati dalle questioni di Airbnb, in cui i proprietari utilizzano la loro proprietà esclusivamente per affitti a breve termine per i turisti, al di fuori dell’economia condivisa?”
La Commissione, fin qui, ha risposto solo alla prime delle due interrogazioni. Il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, riconosce nella replica depositata il 5 settembre, che effettivamente “nel complesso i prezzi delle case sono cresciuti in media ad un tasso significativo negli ultimi anni”, e riconosce pure che tutto questo “può avere implicazioni rilevanti sull’accessibilità degli alloggi con potenziali ripercussioni sull’economia”. Per correre ai ripari ci sono monitoraggi constanti di Bruxelles a livello di listini del mercato immobiliare e di politiche adottare a livello di Stati membri. La questione degli alloggi, ricorda Moscovici, è oggetto in alcuni casi anche di raccomandazioni specifiche per Paese pubblicato a marzo scorso.
Ancora nessuna risposta nel merito della questione Airbnb. Tra i banchi del Ppe Pospíšil attende ora la risposta.