Bruxelles – Ieri, due giornalisti dell’agenzia di stampa internazionale Reuters sono stati condannati a 7 anni di carcere dal tribunale di Myanmar. L’accusa mossa nei confronti di Wa Lone, 32 anni, and Kyaw Soe Oo, 28, è quella di essere in possesso di documenti coperti da segreto di stato.
I due erano in detenzione preventiva dal 12 dicembre 2017, quando erano stati arrestati nel corso di indagini sull’uccisione di dieci persone di etnia Rohingya, durante un’operazione delle forze armate nel settembre dello scorso anno.
Gli inviati sono stati arrestati all’uscita di un ristorante, poco dopo aver ricevuto alcuni documenti da due poliziotti: un testimone, appartenente alle forze di polizia, ha affermato che l’appuntamento era un’esca per stoppare il lavoro dei due corrispondenti. Wa Lone e Kyaw Soe Oo si sono sempre dichiarati innocenti, di non aver mai usato documenti segreti, e, anche dopo la sentenza, hanno affermato di continuare a credere nella giustizia e nella libertà.
L’Unione Europea, ieri, ha richiesto l’immediato rilascio dei due inviati: una portavoce dell’Alta rappresentante per la politica estera ha affermato che la sentenza “mina la libertà di stampa, il diritto all’informazione e la democrazia del Myanmar”.