Bruxelles – “Il mondo intero sta attraversando una situazione di caos” e alcuni Stati credono di poter gestire le crisi ripiegandosi su sé stessi, mentre l’unica via percorribile è quella del multilateralismo.
Con questo scenario e queste parole, l’alta rappresentante Ue per la politica Estera e di Sicurezza Federica Mogherini ha dato il via, il 3 settembre, alla conferenza degli Ambasciatori dell’Unione europea che si è tenuta oggi a Bruxelles
Nel suo discorso, Mogherini ha parlato dei traguardi raggiunti nelle politiche di sicurezza e difesa europee durante il suo mandato, delle sfide dentro e fuori l’Unione e delle risposte che Bruxelles è tenuta a dare in futuro, per combattere le situazioni di instabilità ed evitare che “il mondo collassi completamente”.
Che le crisi riguardino “un momento” o facciano parte di “un trend di lungo periodo”, ha spiegato il capo della diplomazia Ue, è necessario farsi orientare dall’insieme “di valori, principi e interessi che guidano le nostre azioni sulla scena globale”.
Il numero di potenze globali cresce, ha sottolineato Mogherini, ma invece di avere “un sistema che governa questo mondo multi polare attraverso istituzioni multilaterali, la stessa idea di multilateralismo è messa in discussione ogni giorno”. E questo, ha spiegato l’alta rappresentante, avviene “all’interno e all’esterno dell’Unione sulla base di interessi nazionali”.
Rivolgendosi idealmente a quegli Stati Stati europei dove nazionalismi e populismi riscuotono sempre maggiori consensi, Mogherini ha ricordato come i progressi fatti negli ultimi 60 anni siano stati compiuti “grazie” e non “nonostante” il multilateralismo.
Ma nel suo discorso l’alta rappresentante ha voluto anche implicitamente riferirsi alla sfida che la presidenza statunitense di Donald Trump ha lanciato contro il resto del mondo in diverse occasioni, a partire dal ritiro dall’accordo sul nucleare iraniano a quello sul clima, passando dalla guerra commerciale – tuttora in atto – con l’Ue.
Riferendosi poi alle elezioni europee del 2019 – alle quali ha implicitamente fatto capire di non voler concorrere – il capo della diplomazia Ue ha dichiarato di voler “lasciare la casa pulita” spiegando “c’è ancora molto da fare fino all’autunno 2019”, quando i neoeletti prenderanno il loro posto.