Bruxelles – Pressata dalla stampa italiana, ed in particolare dal collega David Carretta di Radio Radicale, la Commissione europea ha dato una prima, timida, risposta alla domanda se sia in linea con la normativa dell’Unione ricollocare dei richiedenti asilo in un Paese (in questo caso l’Albania, che è anche fuori dall’Ue) diverso da quello di arrivo, nella fattispecie l’Italia.
“Quando si tratta di accordi bilaterali tra uno Stato membro e un Paese terzo bisogna chiedere a loro” i contenuti delle intese, ha risposto oggi, dopo tre giorni di pressione, la portavoce per l’immigrazione Natasha Bertaud, aggiungendo che “ci sono più elementi da prendere in considerazione” per valutare la legalità dell’azione, e in particolare deve esserci “il consenso delle persone” a presentare domanda di asilo in un Paese diverso da quello di arrivo.
Bertaud ha specificato che l’applicazione delle regole “tocca alle autorità nazionali”.