Bruxelles – Con il via libera dalla Commissione Ue, il 27 luglio, alla cessione della raffineria di Augusta e altre attività di proprietà dell’azienda petrolifera Esso Italiana all’omologa Sonatrach, viene sancito il passaggio, dalle mani statunitensi a quelle algerine, di uno dei più importanti poli petrolchimici italiani.
Dopo aver esaminato la transazione, l’esecutivo comunitario ha stabilito che essa “non solleverebbe preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza, date le modeste posizioni combinate delle società nei mercati, in cui le loro attività si sovrappongono e le loro limitate posizioni di mercato individuali, in cui le loro attività sono collegate verticalmente”.
L’operazione è stata esaminata dalla Commissione attraverso quella che viene chiamata “procedura semplificata di revisione delle concentrazioni”, che, da gennaio 2014, viene utilizzata per valutare quei casi di fusione aziendale che difficilmente daranno luogo a problemi di concorrenza sleale.
L’accordo raggiunto da Esso Italiana S.r.l, che è parte del gruppo ExxonMobil, con l’omologa statale algerina a maggio 2018, prevede che la cessione abbia luogo entro la fine dell’anno.
Quando è stata resa pubblica, la transazione fra i due colossi ha subito forti critiche da parte dei sindacati italiani, che hanno accusato Esso di aver agito in segreto, senza informare in alcun modo le istituzioni nazionali e locali.