Bruxelles – Il negoziato sta precipitando, un po’ come il governo britannico, e la premier Theresa May prende direttamente la guida delle discussioni con Bruxelles sulla Brexit per tentare di salvare il salvabile. Si alza il livello dell’interlocutore, nella speranza di poter trovare una soluzione sulla quale, in particolare i britannici, si sono sempre più bloccati a causa di richieste molto alte, che l’Unione europea non accetta neanche di discutere. “Per noi non cambia nulla”, spiegano gli uomini che seguono il dossier a Bruxelles.
May ha dunque preso il controllo dei negoziati con Bruxelles sollevando dalla responsabilità il suo neo ministro per la Brexit Dominic Raab, che era stato nominato pochi giorni dopo la pubblicazione del “libro bianco” sui futuri rapporti con l’Unione che portò alle dimissioni di David Davis. Raab, entrato in carica due settimane fa, sarà a capo dei preparativi interni, della pianificazione dell’eventualità di un non accordo, e della legislazione.
Ma a Bruxelles la mossa viene trattata come non importante. “Intanto Theresa May, in quanto premier, era già responsabile per la Brexit – dicono i negoziatori -, e comunque Rabb, in quanto suo vice, continuerà a essere un nostro interlocutore. Questa settimana è confermata la presenza di Rabb, tanto per dire. Non abbiamo aspettative particolari, se non l’auspicio di raggiungere un accordo. Come si negozia e chi negozia per parte britannica è una questione che riguarda i britannici, e che non cambia la nostra struttura e la nostra impostazione”.
Il nuovo “uomo Brexit” al fianco di May sarà il suo capo consigliere per il divorzio dall’Unione Olly Robbins. In una dichiarazione scritta presentata in Parlamento, May ha annunciato: “Condurrò i negoziati con l’Unione europea, con il Segretario di Stato per l’uscita dall’Unione Europea come mio vice. Entrambi saremo supportati dall’Unità Cabinet Office Europe, che avrà la responsabilità generale per la preparazione e lo svolgimento dei negoziati, avvalendosi del supporto di altri dipartimenti”. In sostanza la premier ha svuotato l’ufficio di Raab, il quale fa buon viso a cattivo gioco dicendo che “non c’è tensione” e che ora ci sarà “una chiara catena di comando.
Jenny Chapman, il ministro ombra Brexit, ha invece spietatamente commentato che “Raab è stato messo da parte dal primo ministro prima ancora che avesse avuto il tempo di sedersi alla scrivania”.