Bruxelles – “L’Unione europea corre il rischio di non essere più un protagonista, ma di inseguire Trump o Putin”. L’ammonimento è di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, che ha concesso oggi un’intervista a Francesco De Leo per Radio radicale (ascoltala qui).
L’Ue deve recuperare quello che ha perso in questi ultimi anni, perché rischia di non avere più “identità e ruolo. Serve un prestigio internazionale per evitare di finire schiacciati – ha detto Tajani -. C’è troppa voglia di dialogo tra Usa e Russia, e magari i cinesi, ed è una cosa che non possiamo accettare”.
Il presidente dell’Eurocamera ha toccato molti temi, tra i quali quello dell’immigrazione che, sostiene, “ha risvolti politici più grandi della crisi economica perché divide i Paesi e crea allarme sociale”. Secondo Tajani questa è questione “che si risolve solo a livello europeo, vista la vastità della sua portata”. E le linee di intervento che indica sono “investire di più in un nuovo Stato libico, dobbiamo arrivare a sei miliardi, la stessa cifra usata per il corridoio dei Balcani”. E poi è necessario “lavorare in Sahel, una zona dove c’è forte instabilità, e che noi dobbiamo sostenere per puntare sulla crescita”.
Per l’Europa Tajani indica tre priorità. La prima è “il ritorno della politica, con leader che decidono sulle grandi cose, che sono lavoro, lotta all’immigrazione clandestina e la sicurezza. E’ necessario fare scelte politiche, che devono vincere sulla burocrazia”. La seconda priorità è “dare il potere legislativo al Parlamento europeo”, per renderlo ancor più “vicino ai cittadini”. Il vecchio giornalista si rende conto poi bene della terza priorità: “Comunicare meglio l’Unione europea, con un linguaggio più semplice e meno burocratico”.
Tajani ha parole forti verso la Gran Bretagna impegnata nella Brexit: “Ci facciano sapere cosa vogliono… ogni giorno cambiano idea”. Secondo il leader del parlamento Ue “è soprattutto interesse loro arrivare ad un accordo con l’Ue: non hanno autosufficienza alimentare, andandosene perdono l’occasione dei grandi accordi commerciali che l’Ue sta siglando”. Però, sottolinea, “il Regno unito rimarrà un nostro grande interlocutore”, comunque vada a finire la Brexit.
Il vice presidente di Forza Italia ha parlato a lungo anche del suo Paese, augurandosi che il governo “presenti un progetto per mettere a posto i conti pubblici, perché se cresce il debito è difficile ridurre la pressione fiscale”. E poi ribadisce che “è una fake news” promettere “di finanziare il reddito di cittadinanza con soldi Ue: “non si possono usare i fondi europei per questo”, afferma.